Page 827 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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cose fuor della messa; e con còlora e mal animo e n'andò all'ufficio degli
Otto, magistrato in Fiorenza molto temuto. Quivi posta la sua querela e
mandato per il Rosso, fu per motteggio condannato il bertuccione a dovere
un contrapeso tener al culo, acciò che non potesse saltare come prima

faceva su per le pergole. Così il Rosso fatto un rullo che girava con un
ferro, quello gli teneva, acciò che per casa potesse andare, ma non saltare
per l'altrui come prima faceva. Per che, vistosi a tal supplizio condennato, il
bertuccione parve che s'indovinasse il frate essere stato di ciò cagione,

onde ogni dì s'essercitava saltando di passo in passo con le gambe e
tenendo con le mani il contrapeso, e così posandosi spesso al suo disegno
pervenne. Perché, sendo un dì sciolto per casa, saltò a poco a poco di tetto
in tetto, su l'ora che il guardiano era a cantare il vespro, e pervenne sopra

il tetto della camera sua. E quivi lasciato andare il contrapeso, vi fece per
mezza ora un sì amorevole ballo, che né tegolo né coppo vi restò che non
rompesse. E tornatosi in casa, si sentì fra tre dì per una pioggia le querele
del guardiano.

Avendo il Rosso finito l'opere sue, con Batistino et il bertuccione s'inviò a
Roma, et essendo in grandissima aspettazione l'opre sue, erano oltre modo

desiderate, essendosi veduti alcuni disegni fatti per lui, i quali erano tenuti
maravigliosi, atteso che il Rosso divinissimamente e con gran pulitezza
disegnava. Quivi fece nella Pace sopra le cose di Raffaello un'opera, della
quale non dipinse mai peggio a' suoi giorni, né posso imaginare onde ciò

procedesse, se non da questo, che non pure in lui, ma si è veduto anco in
molti altri. E questo (il che pare cosa mirabile et occulta di natura) è che
chi muta paese o luogo, pare che muti natura, virtù, costumi et abito di
persona, in tanto che tallora non pare quel medesimo, ma un altro e tutto

stordito e stupefatto. Il che poté intervenire al Rosso nell'aria di Roma, e
per le stupende cose che egli vi vide d'architettura e scultura, e per le
pitture e statue di Michelagnolo, che forse lo cavarono di sé. Le quali cose
fecero anco fuggire, senza lasciar loro alcuna cosa operare in Roma, fra'

Bartolomeo di S. Marco et Andrea del Sarto. Tuttavia, qualunche si fusse di
ciò la cagione, il Rosso non fece mai peggio; e da vantaggio è quest'opera
[a] paragone di quelle di Raffaello da Urbino.

In questo tempo fece al vescovo Tornabuoni amico suo un quadro d'un
Cristo morto, sostenuto da due Angeli, che oggi è appresso agli eredi di
monsignor Della Casa, il quale fu una bellissima impresa. Fece al Baviera,

in disegni di stampe, tutti gli dèi, intagliati poi da Giacopo Caraglio, quando
Saturno si muta in cavallo, e particularmente quando Plutone rapisce
Proserpina. Lavorò una bozza della decollazione di S. Giovanni Batista, che

oggi è in una chiesiuola su la piazza de' Salviati in Roma. Succedendo in
tanto il sacco di Roma, fu il povero Rosso fatto prigione de' Tedeschi e
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