Page 826 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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grazia cangiato i panni, che il diletto, che per tale arte prese, lo fé sempre
tenere lodatissimo e mirabile, come chi guarderà tale opera conoscerà
tutto questo ch'io scrivo esser verissimo, considerando gl'ignudi, che sono
benissimo intesi, e con tutte l'avvertenze della notomia. Sono le femmine

graziosissime e l'acconciature de' panni bizarre e capricciose. Similmente
ebbe le considerazioni, che si deono avere, sì nelle teste de' vecchi con
cere bizarre, come in quelle delle donne e dei putti, con arie dolci e
piacevoli. Era anco tanto ricco d'invenzioni, che non gl'avanzava mai niente

di campo nelle tavole, e tutto conduceva con tanta facilità e grazia, che era
una maraviglia. Fece ancora a Giovanni Bandini un quadro d'alcuni ignudi
bellissimi, in una storia di Mosè quando ammazza l'Egizzio, nel quale erano
cose lodatissime; e credo che in Francia fosse mandato. Similmente un

altro ne fece a Giovanni Cavalcanti, che andò in Inghilterra, quando Iacob
piglia il bere da quelle donne alla fonte, che fu tenuto divino, atteso che vi
erano ignudi e femmine lavorate con somma grazia, alle quali egli di
continuo si dilettò far panniccini sottili, acconciature di capo con trecce et

abbigliamenti per il dosso.
Stava il Rosso, quando questa opera faceva, nel Borgo de' Tintori, che

risponde con le stanze negli orti de' frati di S. Croce, e si pigliava piacere
d'un bertuccione, il quale aveva spirto più d'uomo che d'animale; per la
qual cosa carissimo se lo teneva e come se medesimo l'amava, e perciò
ch'egli aveva un intelletto maraviglioso, gli faceva fare di molti servigi.

Avvenne che questo animale s'innamorò d'un suo garzone, chiamato
Batistino, il quale era di bellissimo aspetto, et indovinava tutto quel che dir
voleva, ai cenni, che 'l suo Batistin gli faceva. Per il che, essendo da la
banda delle stanze di dietro, che nell'orto de' frati rispondevano, una

pergola del guardiano piena di uve grossissime S. Colombane, quei giovani
mandavano giù il bertuccione per quella che dalla finestra era lontana, e
con la fune su tiravano l'animale con le mani piene d'uve. Il guardiano,
trovando scaricarsi la pergola e non sapendo da chi, dubitando de' topi,

mise l'aguato a essa, e visto che il bertuccione del Rosso giù scendeva,
tutto s'accese d'ira, e presa una pertica per bastonarlo, si recò verso lui a
due mani. Il bertuccione, visto che se saliva ne toccherebbe, e se stava
fermo il medesimo, cominciò salticchiando a ruinargli la pergola, e fatto

animo di volersi gettare addosso al frate, con ambedue le mani prese
l'ultime traverse che cingevano la pergola; in tanto menando il frate la
pertica, il bertuccione scosse la pergola per la paura, di sorte e con tal
forza, che fece uscire delle buche le pertiche e le canne: onde la pergola et

il bertuccione ruinarono addosso al frate, il quale gridando misericordia, fu
da Batistino e da gl'altri tirata la fune, et il bertuccion salvo rimesso in
camera, perché discostatosi il guardiano et a un suo terrazzo fattosi, disse
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