Page 825 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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mezza figura, persuaso da lui fece nel cortile de' detti Servi, allato alla
storia della Visitazione che lavorò Giacopo da Pontormo, l'assunzione di
Nostra Donna, nella quale fece un cielo d'Angeli tutti fanciulli ignudi, che
ballano intorno alla Nostra Donna acerchiati, che scortano con bellissimo

andare di contorni e con graziosissimo modo girati per quell'aria; di
maniera che, se il colorito fatto da lui fosse con quella maturità d'arte che
egli ebbe poi col tempo, avrebbe, come di grandezza e di buon disegno
paragonò l'altre storie, di gran lunga ancora trapassate. Fecevi gli Apostoli

carichi molto di panni e di troppa dovizia di essi pieni, ma le attitudini et
alcune teste sono più che bellissime. Fecegli far lo Spedalingo di S. Maria
Nuova una tavola, la quale, vedendola abbozzata, gli parvero, come colui
ch'era poco intendente di questa arte, tutti quei Santi diavoli, avendo il

Rosso costume, nelle sue bozze a olio, di fare certe arie crudeli e disperate,
e nel finirle poi addolciva l'aria e riducevale al buono. Per che se li fuggì di
casa e non volle la tavola, dicendo che lo aveva giuntato. Dipinse
medesimamente sopra un'altra porta che entra nel chiostro del convento

de' Servi, l'arme di papa Leone con due fanciulli, oggi guasta. E per le case
de' cittadini si veggono più quadri e molti ritratti. Fece per la venuta di
papa Leone a Fiorenza sul canto de' Bischeri un arco bellissimo. Poi lavorò
al signor di Piombino una tavola con un Cristo morto bellissimo, e gli fece

ancora una cappelluccia. E similmente a Volterra dipinse un bellissimo
Deposto di croce. Perché cresciuto in pregio e fama, fece in S. Spirito di
Fiorenza la tavola de' Dei, la quale già avevano allogato a Raffaello da
Urbino, che la lasciò per le cure dell'opera che aveva preso a Roma. La

quale il Rosso lavorò con bellissima grazia e disegno e vivacità di colori. Né
pensi alcuno che nessuna opera abbia più forza o mostra più bella di
lontano, di quella, la quale, per la bravura nelle figure e per l'astrattezza
delle attitudini, non più usata per gli altri, fu tenuta cosa stravagante. E se

bene non gli fu allora molto lodata, hanno poi a poco a poco conosciuto i
popoli la bontà di quella, e gli hanno dato lode mirabili; perché nell'unione
de' colori non è possibile far più, essendo che i chiari, che sono sopra dove
batte il maggior lume, con i men chiari vanno a poco a poco con tanta

dolcezza et unione a trovar gli scuri con artifizio di sbattimenti d'ombre,
che le figure fanno addosso l'una all'altra figura, perché vanno per via di
chiari scuri facendo rilievo l'una all'altra. E tanta fierezza ha quest'opera,
che si può dire ch'ella sia intesa e fatta con più giudizio e maestria, che

nessun'altra che sia stata dipinta da qual si voglia più giudizioso maestro.
Fece in San Lorenzo la tavola di Carlo Ginori dello sponsalizio di Nostra
Donna, tenuto cosa bellissima. Et in vero in quella sua facilità del fare non
è mai stato chi di pratica o di destrezza l'abbi potuto vincere, né a gran

lunga accostarseli; per esser egli stato nel colorito sì dolce, e con tanta
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