Page 816 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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quadro al conte Giovanni Battista Bentivogli, che aveva un cartone di mano
di Baldassarre Sanese de la storia de' Magi, cosa che molto bene condusse
a perfezzione, ancora che vi fussero più di cento figure. Similmente sono in
Bologna di man d'esso molte altre pitture, e per le case e per le chiese; et

in Galiera una facciata di chiaro e scuro alla facciata de' Teofamini, et una
facciata dietro alle case de' Dolfi, che secondo il giudizio di molti artifici è
giudicata la miglior cosa che e' facesse mai in quella città.

Andò a Trento e dipinse al cardinal vecchio il suo palazzo insieme con altri
pittori, di che n'acquistò grandissima fama; e ritornato a Bologna attese
all'opere da lui cominciate. Avvenne che per Bologna si diede nome di fare

una tavola per lo spedale de la Morte; onde a concorrenza furono fatti varii
disegni, chi disegnati e chi coloriti; e parendo a molti essere innanzi, chi
per amicizia e chi per merito, di dovere avere tal cosa, restò indietro
Girolamo; e parendoli che gli fosse fatto ingiuria, di là a poco tempo si partì

di Bologna, onde l'invidia altrui lo pose in quel grado di felicità, che egli
non pensò mai; atteso che, se passava innanzi, tale opera gl'impediva il
bene che la buona fortuna gli aveva apparecchiato. Per che condottosi in
Inghilterra, da alcuni amici suoi, che lo favorivano, fu preposto al re Arrigo;

e giuntogli innanzi, non più per pittore, ma per ingegniere s'accommodò a'
servigi suoi. Quivi mostrando alcune prove d'edifici ingegnosi, cavati da
altri in Toscana e per l'Italia, e quel re giudicandoli miracolosi, lo premiò
con doni continui e gli ordinò provisione di quattrocento scudi l'anno. E gli

diede commodità ch'e' fabbricasse una abitazione onorata alle spese
proprie del re. Per il che Girolamo da una estrema calamità a una
grandissima grandezza condotto, viveva lietissimo e contento, ringraziando
Iddio e la fortuna, che lo aveva fatto arrivare in un paese, dove gli uomini

erano sì propizii alle sue virtù. Ma perché poco doveva durargli questa
insolita felicità, avvenne che continuandosi la guerra tra Francesi e gli
Inglesi, e Girolamo provedendo a tutte l'imprese de' bastioni e delle
fortificazioni per le artiglierie e ripari del campo, un giorno faccendosi la

batteria intorno alla città di Bologna in Piccardia, venne un mezzo cannone
con violentissima furia, e da cavallo per mezzo lo divise. Onde in un
medesimo tempo la vita e gli onori del mondo insieme con le grandezze
sue rimasero estinte, essendo egli nella età d'anni trentasei, l'anno

MDXLIIII.


FINE DELLA VITA DI GIROLAMO DA TREVIGI, PITTORE


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