Page 891 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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monaci di Monte Oliveto, dove concorrono molti popoli a una figura della
Madonna che in quel luogo fa miracoli assai.

Essendo poi Francesco amicissimo e come fratello di Girolamo dai Libri
pittore e miniatore, presero a lavorare insieme le portelle degl'organi di
Santa Maria in Organo de' frati di Monte Oliveto, in una delle quali fece
Francesco, nel difuori, un San Benedetto vestito di bianco e San Giovanni

Evangelista, e nel didentro Daniello et Isaia profeti, con due Angioletti in
aria et il campo tutto pieno di bellissimi paesi. E dopo dipinse l'ancona
dell'altare della Muletta, facendovi un San Piero et un San Giovanni che
sono poco più d'un braccio d'altezza, ma lavorati tanto bene e con tanta

diligenza, che paiono miniati. E gl'intagli di quest'opera fece fra' Giovanni
da Verona, maestro di tarsie e d'intaglio.

Nel medesimo luogo dipinse Francesco nella facciata del coro due storie a
fresco, cioè quando il Signore va sopra l'asina in Ierusalem e quando fa
orazione nell'orto dove sono in disparte le turbe armate che, guidate da

Giuda, vanno a prenderlo. Ma sopra tutte è bellissima la sagrestia in volta,
tutta dipinta dal medesimo, eccetto il Santo Antonio battuto dai demonii, il
quale si dice essere di mano di Domenico suo padre. In questa sagrestia
dunque, oltre il Cristo che è nella volta et alcuni Angioletti che scortano
all'insù, fece nelle lunette diversi papi, a due a due per nicchia, in abito

pontificale, i quali sono stati dalla Relligione di San Benedetto assunti al
pontificato. Intorno poi alla sagrestia, sotto le dette lunette della volta, è
tirato un fregio alto quattro piedi e diviso in certi quadri nei quali sono in

abito monastico dipinti alcuni imperatori, re, duchi et altri principi, che
lasciati gli stati e' principati che avevano, si sono fatti monaci. Nelle quale
figure ritrasse Francesco dal naturale molti dei monaci che mentre vi lavorò
abitarono o furono per passaggio in quel monasterio. E fra essi vi sono
ritratti molti novizii et altri monaci d'ogni sorte, che sono bellissime teste e

fatte con molta diligenza. E nel vero fu allora, per questo ornamento,
quella la più bella sagrestia che fusse in tutta Italia, perché, oltre alla
bellezza del vaso ben proporzionato e di ragionevole grandezza, e le

pitture dette che sono bellissime, vi è anco da basso una spalliera di banchi
lavorati di tarsie e d'intaglio con belle prospettive, così bene che in que'
tempi, e forse anche in questi nostri, non si vede gran fatto meglio, perciò
che fra' Giovanni da Verona, che fece quell'opera, fu eccellentissimo in
quell'arte, come si disse nella vita di Raffaello da Urbino, e come ne

dimostrano, oltre molte opere fatte nei luoghi della sua Relligione, quelle
che sono a Roma nel palazzo del papa, quelle di Monte Oliveto di Chiusuri
in sul sanese et in altri luoghi. Ma quelle di questa sagrestia sono di quante

opere fece mai fra' Giovanni le migliori; perciò che si può dire che quanto
nell'altre vinse gl'altri, tanto in queste avanzasse se stesso. Intagliò fra'
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