Page 898 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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cornicione antico di Roma, disse Giovanmaria dopo molte parole: "Io mi
chiarirò presto di questa cosa". Et andatosene di lungo a casa, si mise in
viaggio per Roma.
Fece costui due bellissimi disegni di sepolture per casa Cornara, le quali
dovevano farsi in Vinezia in San Salvadore, l'una per la reina di Cipri di
detta casa Cornara, e l'altra per Marco Cornaro cardinale, che fu il primo
che di quella famiglia fusse di cotale dignità onorato. E per mettere in
opera detti disegni furono cavati molti marmi a Carrara e condotti a
Vinezia, dove sono ancora così rozzi nelle case di detti Cornari. Fu il primo
Giovanmaria che portasse il vero modo di fabricare e la buona architettura
in Verona, Vinezia et in tutte quelle parti: non essendo stato inanzi a lui chi
sapesse pur fare una cornice o un capitello, né chi intendesse né misura,
né proporzione di colonna, né di ordine alcuno, come si può vedere nelle
fabriche che furono fatte inanzi a lui. La quale cognizione essendo poi
molto stata aiutata da fra' Iocondo, che fu ne' medesimi tempi, ebbe il suo
compimento da Messer Michele San Michele; di maniera che quelle parti
deono per ciò essere perpetualmente obligate ai Veronesi, nella quale
patria nacquero et in un medesimo tempo vissero questi tre eccellentissimi
architetti, alli quali poi succedette il Sansovino, che oltre alla architettura,
la quale già trovò fondata e stabilita dai tre sopra detti, vi portò anco la
scultura, acciò con essa venissero ad avere le fabriche tutti
quegl'ornamenti che loro si convengono. Di che si ha obligo, se è così lecito
dire, alla rovina di Roma. Perciò che essendosi i maestri sparsi in molti
luoghi, furono le bellezze di queste arti comunicate a tutta l'Europa.
Fece Giovanmaria lavorare di stucchi alcune cose in Vinezia, et insegnò a
mettergli in opera. Et affermano alcuni che, essendo egli giovane, fece di
stucco lavorare la volta della capella del Santo in Padoa a Tiziano da Padoa
et a molti altri, e ne fece lavorare in casa Cornara, che sono assai belli.
Insegnò a lavorare a due suoi figliuoli, cioè ad Ottaviano, che fu anch'esso
pittore, et a Provolo. Alessandro, suo terzo figliuolo, attese a fare armature
in sua gioventù, e dopo, datosi al mestier del soldo, fu tre volte vincitor in
steccato; e finalmente essendo capitano di fanteria, morì combattendo
valorosamente sotto Turino nel Piamonte, essendo stato ferito d'una
archibusata. Similmente Giovanmaria, essendo storpiato dalle gotte, finì il
corso della vita sua in Padoa, in casa del detto Messer Luigi Cornaro, che
l'amò sempre come fratello, anzi quanto se stesso. Et acciò che non fussero
i corpi di coloro in morte separati, i quali aveva congiunti insieme con
gl'animi, l'amicizia e la virtù in questo mondo, aveva disegnato esso Messer
Luigi che nella sua stessa sepoltura, che si dovea fare, fusse riposto
insieme con esso seco Giovanmaria et il facetissimo poeta Ruzzante, che fu
suo familiarissimo e visse e morì in casa di lui. Ma io non so se poi cotal