Page 900 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 900





VITA DI FRANCESCO E GIROLAMO DAI LIBRI PITTORI E
MINIATORI VERONESI


Francesco Vecchio dai Libri veronese, se bene non si sa in che tempo

nascesse a punto, fu alquanto inanzi a Liberale; e fu chiamato dai Libri per
l'arte che fece di miniare libri, essendo egli vivuto quando non era ancora
stata trovata la stampa e quando poi cominciò a punto a essere messa in

uso. Venendogli dunque da tutte le bande libri a miniare, non era per altro
cognome nominato che dai Libri, nel miniar de' quali era eccellentissimo. E
ne lavorò assai, perciò che chi faceva la spesa dello scrivere, che era
grandissima, gli voleva anco poi ornati più che si poteva di miniature.

Miniò dunque costui molti libri di canto da coro che sono in Verona, in San
Giorgio, in Santa Maria in Organi et in San Nazzaro, che tutti son belli, ma

bellissimo è un libretto, cioè due quadretti che si serrano insieme a uso di
libro, nel quale è da un lato un San Girolamo d'opera minutissima e
lavorata con molta diligenza, e dall'altro un San Giovanni finto nell'isola di
Pathmos et in atto di voler scrivere il suo libro dell'Apocalissi. La quale
opera, che fu lasciata al conte Agostino Giusti da suo padre, è oggi in San

Lionardo de' Canonici Regolari, nel qual convento ha parte il padre don
Timoteo Giusti, figliuolo di detto Conte. Finalmente avendo Francesco fatte
infinite opere a diversi signori, si morì contento e felice; perciò che, oltre la

quiete d'animo che gli dava la sua bontà, lasciò un figliuolo chiamato
Girolamo tanto grande nell'arte, che lo vide avanti la morte sua molto
maggiore che non era egli.

Questo Girolamo adunque nacque in Verona l'anno 1472, e d'anni sedici
fece in Santa Maria in Organo la tavola della capella de' Lischi, la quale fu
scoperta e messa al suo luogo con tanta maraviglia d'ognuno, che tutta la

città corse ad abbracciare e rallegrarsi con Francesco suo padre. È in
questa tavola un Deposto di croce con molte figure, e fra molte teste
dolenti molto belle e di tutte migliori, una Nostra Donna et un San
Benedetto molto commendati da tutti gl'artefici. Vi fece poi un paese et

una parte della città di Verona ritratta assai bene di naturale. Inanimito poi
Girolamo dalle lodi che si sentiva dare, dipinse con buona pratica in San
Polo l'altare della Madonna, e nella chiesa della Scala il quadro della
Madonna con Sant'Anna, che è posto fra il San Bastiano et il San Rocco del

Moro e del Cavazzuola. Nella chiesa della Vettoria fece l'ancona dell'altar
maggiore della famiglia de' Zoccoli, e vicino a questa, la tavola di Santo
Onofrio della famiglia de' Cipolli, la quale è tenuta, per disegno e colorito,
la migliore opera che mai facesse.

Dipinse anco in San Lionardo nel Monte, vicino a Verona, la tavola dell'altar
   895   896   897   898   899   900   901   902   903   904   905