Page 923 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Cosimo, da Trezzo, ancora ha fatto molte opere degne di questa
professione, il quale ha meritato, per le rare qualità sue, che il gran re
Filippo Cattolico di Spagna lo tenga apresso di sé con premiallo et onorallo
per le virtù sue nello intaglio in cavo e di rilievo della medesima
professione, che non ha pari per far ritratti di naturale, nel quale egli vale
infinitamente, e nell'altre cose.
Di Filippo Negrolo milanese, intagliatore di cesello in arme di ferro con
fogliami e figure, non mi distenderò avendo operato, come si vede, in
rame, cose che si veggono fuor di suo, che gli hanno dato fama
grandissima. E Gasparo e Girolamo Misuroni milanesi intagliatori, di quali
s'è visto vasi e tazze di cristallo bellissime, e particolarmente hanno
condotti per il duca Cosimo dua che son miracolosi, oltre che ha fatto in un
pezzo di elitropia un vaso di maravigliosa grandezza e di mirabile intaglio,
così un vaso grande di lapislazari, che ne merita lode infinita; et Iacopo da
Trezzo fa in Milano il medesimo; che nel vero hanno renduta questa arte
molto bella e facile.
Molti sarebbano che io potrei raccontare, che nello intaglio di cavo per le
medaglie, teste e rovesci, che hanno paragonato e passato gli antichi,
come Benvenuto Cellini, che al tempo che egli esercitò l'arte dello orefice
in Roma sotto papa Clemente, fece dua medaglie dove, oltra alla testa di
papa Clemente che somigliò che par viva, fé in un rovescio la Pace che ha
legato il Furore e bruscia l'armi, e nell'altra Moisè che, avendo percosso la
pietra, ne cava l'acqua per il suo popolo assetato, che non si può far più in
quell'arte così; poi nelle monete e medaglie che fece per il duca Alessandro
in Fiorenza. Del cavalier Lione Aretino, che in questo fatto il medesimo,
altrove se ne farà memoria e delle opere che ha fatto e che egli fa tuttavia.
Pietropavolo Galeotto romano, fece ancor lui, e fa appresso il duca Cosimo,
medaglie de' suoi ritratti, e conii di monete, et opere di tarsia immitando
gl'andari di maestro Salvestro, che in tale professione fece in Roma cose
maravigliose, eccellentissimo maestro.
Pastorino da Siena ha fatto il medesimo nelle teste di naturale, che si può
dire che abbi ritratto tutto il mondo di persone, e signori grandi e virtuosi,
et altre basse genti; costui trovò uno stucco sodo da fare i ritratti che
venissino coloriti a guisa de' naturali, con le tinte delle barbe, capelli e
color di carni, che l'ha fatte parer vive; ma si debbe molto più lodare negli
acciai, di che ha fatto conii di medaglie eccellenti. Troppo sarei lungo se io
avessi di questi che fanno ritratti di medaglie di cera a ragionare, perché
oggi ogni orefice fa, e gentiluomini assai vi si son dati e vi atendano, come
Giovanbatista Sozini a Siena et il Rosso de' Giugni a Fiorenza et infiniti altri,
che non vo' ora più ragionare, e, per dar fine a questi, tornerò agli