Page 974 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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tutta la Lombardia, e tanto belli, che io per me non credo che si possano
vedere né le più nuove, né le più belle fantasie di fabbriche, né meglio
accommodate. Dimandando poi il cardinale a Giorgio quello che gli paresse
dell'opere di Giulio, gli rispose (esso Giulio presente) che elle erano tali,

che ad ogni canto di quella città meritava che fusse posta la statua di lui e
che, per averla egli rinovata, la metà di quello stato non sarebbe stata
bastante a rimunerar le fatiche e virtù di Giulio. A che rispose il cardinale
Giulio essere più padrone di quello stato che non era egli. E perché era

Giulio amorevolissimo e specialmente degli amici, non è alcuno segno
d'amore e di carezze che Giorgio non ricevesse da lui.

Il qual Vasari partito di Mantova et andato a Vinezia e di là tornato a
Roma, in quel tempo a punto che Michelagnolo aveva scoperto nella
cappella il suo Giudizio mandò a Giulio, per Messer Nino Nini da Cortona,
segretario del detto cardinale di Mantova, tre carte de' sette peccati

mortali ritratti dal detto Giudizio di Michelagnolo, che a Giulio furono oltre
modo carissimi, sì per essere quello ch'egli erano, e sì perché, avendo
allora a fare al cardinale una cappella in palazzo, ciò fu un destargli l'animo
a maggior cose che quelle non erano che aveva in pensiero. Mettendo

dunque ogni estrema diligenza in fare un cartone bellissimo, vi fece dentro
con bel capriccio quando Pietro et Andrea chiamati da Cristo lasciano le reti
per seguitarlo, e di pescatori di pesci divenire pescatori d'uomini. Il quale
cartone, che riuscì il più bello che mai avesse fatto Giulio, fu poi messo in

opera da Fermo Guisoni, pittore e creato di Giulio, oggi eccellente maestro.

Essendo non molto dopo i soprastanti della fabbrica di San Petronio di
Bologna desiderosi di dar principio alla facciata dinanzi di quella chiesa,
con grandissima fatica vi condussono Giulio in compagnia d'uno architetto
milanese, chiamato Tofano Lombardino, uomo allora molto stimato in
Lombardia per molte fabbriche che si vedevano di sua mano. Costoro

dunque avendo fatti più disegni, et essendosi quegli di Baldassarre Peruzzi
sanese perduti, fu sì bello e bene ordinato uno che fra gli altri ne fece
Giulio, che meritò riceverne da quel popolo lode grandissima e con

liberalissimi doni esser riconosciuto nel suo ritornarsene a Mantova.
Intanto, essendo di que' giorni morto Antonio Sangallo in Roma, e rimasi
perciò in non piccolo travaglio i deputati della fabbrica di San Piero, non
sapendo essi a cui voltarsi per dargli carico di dovere con l'ordine
cominciato condurre sì gran fabbrica a fine, pensarono niuno potere esser

più atto a ciò che Giulio Romano, del quale sapevano tutti quanta
l'eccellenza fusse et il valore; e così avisando che dovesse tal carico
accettare più che volentieri per rimpatriarsi onoratamente e con grossa

provisione, lo feciono tentare per mezzo d'alcuni amici suoi, ma invano,
però che, se bene di bonissima voglia sarebbe andato, due cose lo
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