Page 979 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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parve dovere essere a proposito, e quella parte dove Cristo è battuto alla
colonna tutta lavorò a olio nel muro.

Né tacerò che molti credono Michelagnolo avere non solo fatto il picciol
disegno di quest'opera, ma che il Cristo detto, che è battuto alla colonna,
fusse contornato da lui, per essere grandissima differenza fra la bontà di
questa e quella dell'altre figure. E quando Sebastiano non avesse fatto

altra opera che questa, per lei sola meriterebbe esser lodato in eterno.
Perché oltre alle teste, che son molto ben fatte, sono in questo lavoro
alcune mani e piedi bellissimi. Et ancora che la sua maniera fusse un poco
dura, per la fatica che durava nelle cose che contrafaceva, egli si può non

di meno fra i buoni e lodati artefici annoverare. Fece sopra questa storia in
fresco due Profeti, e nella volta la Trasfigurazione; et i due Santi, cioè San
Piero e San Francesco, che mettono in mezzo la storia di sotto, sono
vivissime e pronte figure. E se bene penò sei anni a far questa piccola

cosa, quando l'opere sono condotte perfettamente non si dee guardare se
più presto o più tardi sono state finite, se ben'è più lodato chi presto e
bene conduce le sue opere a perfezzione. E chi si scusa, quando l'opere
non sodisfanno, se non è stato a ciò forzato, in cambio di scusarsi s'accusa.

Nello scoprirsi quest'opera, Sebastiano, ancor che avesse penato assai a
farla, avendo fatto bene, le male lingue si tacquero e pochi furono coloro
che lo mordessero.

Dopo, facendo Raffaello, per lo cardinale de' Medici per mandarla in
Francia, quella tavola che dopo la morte sua fu posta all'altare principale di

San Piero a Montorio, dentrovi la Trasfigurazione di Cristo, Sebastiano in
quel medesimo tempo fece anch'egli, in un'altra tavola della medesima
grandezza, quasi a concorrenza di Raffaello, un Lazaro quattriduano e la
sua resurrezzione. La quale fu contrafatta e dipinta con diligenza
grandissima, sotto ordine e disegno in alcune parti di Michelagnolo. Le

quali tavole finite, furono amendue publicamente in Concistoro poste in
paragone, e l'una e l'altra lodata infinitamente. E benché le cose di
Raffaello, per l'estrema grazia e bellezza loro, non avessero pari, furono

nondimeno anche le fatiche di Sebastiano universalmente lodate da
ognuno. L'una di queste mandò Giulio cardinale de' Medici in Francia a
Nerbona al suo vescovado, e l'altra fu posta nella cancelleria, dove stette
infino a che fu portata a San Piero a Montorio con l'ornamento che vi lavorò
Giovan Barile. Mediante quest'opera, avendo fatto gran servitù col

cardinale, meritò Sebastiano d'esserne onoratamente rimunerato nel
pontificato di quello.

Non molto doppo, essendo mancato Raffaello et essendo il primo luogo
nell'arte della pittura conceduto universalmente da ognuno a Sebastiano,
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