Page 978 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 978





più che poteva, spronato dalla concorrenza di Baldassarre Sanese e poi di
Raffaello. Colorì similmente alcune cose a olio, delle quali fu tenuto, per
aver egli da Giorgione imparato un modo di colorire assai morbido, in
Roma grandissimo conto. Mentre che lavorava costui queste cose in Roma,

era venuto in tanto credito Raffaello da Urbino nella pittura che gl'amici et
aderenti suoi dicevano che le pitture di lui erano, secondo l'ordine della
pittura, più che quelle di Michelagnolo, vaghe di colorito, belle d'invenzioni
e d'arie più vezzose e di corrispondente disegno, e che quelle del

Buonarroti non avevano dal disegno in fuori niuna di queste parti. E per
queste cagioni giudicavano questi cotali Raffaello essere nella pittura, se
non più eccellente di lui, almeno pari, ma nel colorito volevano che ad ogni
modo lo passasse. Questi umori, seminati per molti artefici che più

aderivano alla grazia di Raffaello che alla profondità di Michelagnolo, erano
divenuti, per diversi interessi, più favorevoli nel giudizio a Raffaello che a
Michelagnolo. Ma non già era de' seguaci di costoro Sebastiano perché,
essendo di squisito giudizio, conosceva a punto il valore di ciascuno.

Destatosi dunque l'animo di Michelagnolo verso Sebastiano, perché molto
gli piaceva il colorito e la grazia di lui, lo prese in protezzione, pensando

che se egli usasse l'aiuto del disegno in Sebastiano, si potrebbe con questo
mezzo, senza che egli operasse, battere coloro che avevano sì fatta
openione, et egli sotto ombra di terzo giudicare quale di loro fusse meglio.
Stando le cose in questi termini et essendo molto, anzi in infinito, inalzate

e lodate alcune cose che fece Sebastiano, per le lodi che a quelle dava
Michelagnolo, oltre che erano per sé belle e lodevoli, un messer non so chi
da Viterbo, molto riputato appresso al Papa, fece fare a Sebastiano, per
una cappella che aveva fatta fare in San Francesco di Viterbo, un Cristo

morto con una Nostra Donna che lo piagne. Ma perché, se bene fu con
molta diligenza finito da Sebastiano che vi fece un paese tenebroso molto
lodato, l'invenzione però et il cartone fu di Michelagnolo, fu quell'opera
tenuta da chiunque la vide veramente bellissima. Onde acquistò

Sebastiano grandissimo credito e confermò il dire di coloro che lo
favorivano. Per che, avendo Pierfrancesco Borgherini, mercante fiorentino,
preso una cappella in San Piero in Montorio entrando in chiesa a man ritta,
ella fu col favor di Michelagnolo allogata a Sebastiano, perché il Borgherino

pensò, come fu vero, che Michelagnolo dovesse far egli il disegno di tutta
l'opera. Messovi dunque mano, la condusse con tanta diligenza e studio
Sebastiano, ch'ella fu tenuta et è bellissima pittura. E perché dal piccolo
disegno di Michelagnolo ne fece per suo commodo alcun'altri maggiori, uno

fra gl'altri che ne fece molto bello è di man sua nel nostro libro, e perché si
credeva Sebastiano avere trovato il modo di colorire a olio in muro,
acconciò l'arricciato di questa cappella con una incrostatura, che a ciò gli
   973   974   975   976   977   978   979   980   981   982   983