Page 970 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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fatto dopo morte. Oltre a questo palazzo, nel quale fece Giulio molte cose
degne di essere lodate, le quali si tacciono sì per fuggire la troppa
lunghezza, rifece di muraglia molte stanze del castello dove in Mantova
abita il duca, e due scale a lumaca grandissime, con apartamenti
ricchissimi et ornati di stucco per tutto. Et in una sala fece dipignere tutta
la storia e guerra troiana, e similmente in una anticamera dodici storie a
olio, sotte le teste de' dodici imperadori state prima dipinte da Tiziano
Vecellio che sono tenute rare. Parimente a Marmiruolo, luogo lontano da
Mantova cinque miglia, fu fatta con ordine e disegno di Giulio una
commodissima fabbrica e grandi pitture, non men belle che quelle del
castello e del palazzo del T. Fece il medesimo, in Santo Andrea di Mantova,
alla cappella della signora Isabella Buschetta, in una tavola a olio, una
Nostra Donna in atto di adorare il puttino Gesù che giace in terra, e
Giuseppo e l'asino et il bue vicini a un presepio, e da una banda San
Giovanni Evangelista, e dall'altra San Longino, figure grandi quanto il
naturale. Nelle facciate poi di detta cappella, fece colorire a Rinaldo, con
suoi disegni, due storie bellissime: cioè in una la Crocifissione di Gesù
Cristo con i ladroni et alcuni Angeli in aria, e da basso i crocifissori con le
Marie e molti cavalli, de' quali si dilettò sempre e gli fece bellissimi a
maraviglia, e molti soldati in varie attitudini; nell'altra fece quando al
tempo della contessa Matilda si trovò il sangue di Cristo, che fu opera
bellissima. E doppo fece Giulio al duca Federigo in un quadro di sua propria
mano la Nostra Donna che lava Gesù Cristo fanciulletto, che sta in piedi
dentro a un bacino, mentre San Giovannino getta l'acqua fuor d'un vaso, le
quali amendue figure, che sono grandi quanto il naturale, sono bellissime;
e dal mezzo in su nel lontano sono di figure piccole alcune gentildonne che
vanno a visitarla. Il qual quadro fu poi donato dal duca alla signora Isabella
Buschetta. Della quale signora fece poi Giulio il ritratto, e bellissimo, in un
quadretto piccolo d'una Natività di Cristo, alto un braccio, che è oggi
appresso al signor Vespasiano Gonzaga con un altro quadro donatogli dal
duca Federigo, pur di mano di Giulio, nel quale è un giovane et una
giovane abbracciati insieme sopra un letto, in atto di farsi carezze, mentre
una vecchia dietro a un uscio nascosamente gli guarda. Le quali figure
sono poco meno che il naturale e molto graziose. Et in casa il medesimo è
in un altro quadro molto eccellente un San Ieronimo bellissimo di mano pur
di Giulio. Et appresso del conte Nicola Maffei è un quadro d'uno Alessandro
Magno, con una vettoria in mano, grande quanto il naturale, ritratto da una
medaglia antica, che è cosa molto bella. Dopo queste opere dipinse Giulio
a fresco, per Messer Girolamo organista del Duomo di Mantova suo
amicissimo, sopra un camino, a fresco un Vulcano che mena con una mano
i mantici e con l'altra, che ha un paio di molle, tiene il ferro d'una freccia