Page 966 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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più favoriti della razza del marchese, et insieme con essi i cani di quello
stesso mantello, o macchie, che sono i cavalli, co' nomi loro; che tutti
furono disegnati da Giulio e coloriti sopra la calcina a fresco da Benedetto
Pagni e da Rinaldo Mantovano, pittori e suoi creati, e nel vero così bene
che paiono vivi. Da questa si cammina in una stanza, che è in sul canto del
palazzo, la quale ha la volta fatta con spartimento bellissimo di stucchi e
con variate cornici, in alcuni luoghi tocche d'oro. E queste fanno un
partimento con quattro ottangoli, che levano nel più alto della volta con
quadro, nel quale è Cupido, che nel cospetto di Giove (che è abbagliato nel
più alto da una luce celeste), sposa alla presenza di tutti gli dèi Psiche.
Della quale storia non è possibile veder casa fatta con più grazia e
disegno; avendo Giulio fatto scortare quelle figure con la veduta al disotto
in su tanto bene, et alcune di quelle non sono affatica lunghe un braccio, e
si mostrano nella vista da terra di tre braccia nell'altezza. E nel vero sono
fatte con mirabili arte et ingegno, avendo Giulio saputo far sì che, oltre al
parer vive (così hanno rilievo), ingannano con piacevole veduta l'occhio
umano. Sono poi negl'ottangoli tutte l'altre prime storie di Psiche,
dell'avversità che le avvennero per lo sdegno di Venere, condotte con la
medesima bellezza e perfezzione. Et in altri angoli sono molti amori, come
ancora nelle finestre, che secondo gli spazii fanno varii effetti: e questa
volta è tutta colorita a olio di mano di Benedetto e Rinaldo sopra detti. Il
restante, adunque, delle storie di Psiche sono nelle facce da basso, che
sono le maggiori, cioè in una a fresco quando Psiche è nel bagno e gl'amori
la lavano, et appresso con bellissimi gesti la rasciugano; in un'altra parte
s'appresta il convito da Mercurio, mentre ella si lava, con le Baccanti che
suonano, dove sono le Grazie che con bellissima maniera fioriscono la
tavola; e Sileno, sostenuto da' satiri col suo asino sopra una capra a
sedere, ha due putti che gli suggono le poppe, mentre si sta in compagnia
di bacco che ha a' piedi due tigri e sta con un braccio appoggiato alla
credenza: dall'uno de' lati della quale è un camello e dall'altro un liofante;
la qual credenza, che è a mezzo tondo in botte, è ricoperta di festoni di
verzure e fiori e tutta piena di viti cariche di grappoli d'uve e di pampani,
sotto i quali sono tre ordini di vazi bizzarri, bacini, boccali, tazze, coppe et
altri così fatti, con diverse forme e modi fantastichi e tanto lustranti, che
paiono di vero argento e d'oro, essendo contrafatti con un semplice colore
di giallo e d'altro così bene, che mostrano l'ingegno, la virtù e l'arte di
Giulio, il quale in questa parte mostrò esser vario, ricco e copioso
d'invenzione e d'artifizio. Poco lontano si vede Psiche che, mentre ha
intorno molte femine che la servono e la presentano, vede nel lontano fra i
poggi spuntar Febo col suo carro solare, guidato da quattro cavalli, mentre
sopra certe nuvole si sta Zefiro tutto nudo a giacere, che soffia, per un