Page 965 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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marchese suo signore comandato che procacciasse di mandargli un
architettore per servirsene ne' bisogni del suo palagio e della città, e
particolarmente che arebbe avuto carissimo Giulio, tanto adoperò il conte
con prieghi e con promesse, che Giulio disse che andrebbe ogni volta, pur

che ciò fusse con licenza di papa Clemente. La quale licenza ottenuta,
nell'andare il conte a Mantova, per quindi poi andare, mandato dal Papa,
all'imperadore, menò Giulio seco, et arrivato, lo presentò al marchese che,
dopo molte carezze, gli fece dar una casa fornita orrevolmente e gl'ordinò

provisione, et il piatto per lui, per Benedetto Pagni suo creato e per un
altro giovane che lo serviva; e, che è più, gli mandò il marchese parecchie
canne di veluto e raso, altri drappi e panni per vestirsi; e dopo, intendendo
che non aveva cavalcatura, fattosi venire un suo favorito cavallo chiamato

Luggeri, glielo donò; e montato che Giulio vi fu sopra, se n'andarono fuor
della porta di S. Bastiano, lontano un tiro di balestra, dove sua eccellenza
aveva un luogo e certe stalle chiamato il T., in mezzo a una prateria, dove
teneva la razza de' suoi cavalli e cavalle. E quivi arrivati, disse il marchese

che arebbe voluto, senza guastare la muraglia vecchia, accomodare un
poco di luogo da potervi andare e ridurvisi tal volta a desinare, o a cena
per ispasso.

Giulio, udita la volontà del marchese, veduto il tutto, e levata la pianta di
quel sito, mise mano all'opera; e servendosi delle mura vecchie fece in una
parte maggiore la prima sala, che si vede oggi all'entrare, col seguito delle

camere che la mettono in mezzo. E perché il luogo non ha pietre vive, né
commodi di cave da potere far conci e pietre intagliate, come si usa nelle
muraglie da chi può farlo, si servì di mattoni e pietre cotte, lavorandole poi
di stucco. E di questa materia fece colonne, base, capitegli, cornici, porte,

finestre et altri lavori, con bellissime proporzioni: e con nuova e
stravagante maniera gl'ornamenti delle volte, con spartimenti dentro
bellissimi e con ricetti riccamente ornati. Il che fu cagione che, da un basso
principio, si risolvesse il marchese di far poi tutto quello edifizio a guisa

d'un gran palazzo, perché Giulio fatto un bellissimo modello, tutto fuori e
dentro nel cortile d'opera rustica, piacque tanto a quel signore che,
ordinata buona provisione di danari e da Giulio condotti molti maestri, fu
condotta l'opera con brevità al suo fine. La forma del quale palazzo è così

fatta: è questo edifizio quadro et ha nel mezzo un cortile scoperto a uso di
prato, o vero piazza, nella quale sboccano in croce quattro entrate. La
prima delle quali in prima vista trafora, o vero passa, in una grandissima
loggia che sbocca per un'altra nel giardino, e due altre vanno a diversi

appartamenti, e queste sono ornate di stucchi e di pitture. E nella sala, alla
quale dà entrata la prima, è dipinta in fresco la volta fatta in varii
spartimenti, e nelle facciate sono ritratti di naturale tutti i cavalli più belli e
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