Page 101 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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era persa già dumila anni fa ogni cognizione. Però, lasciando questa parte
indietro, troppo per l'antichità sua incerta, vegniamo alle cose più chiare,
della loro perfezzione e rovina e restaurazione e per dir meglio rinascita;
delle quali con molti miglior fondamenti potremo ragionare.
Dico adunque, essendo però vero che elle cominciassero in Roma tardi, se
le prime figure furono, come si dice, il simulacro di Cerere fatto di metallo
de' beni di Spurio Cassio, il quale, perché macchinava di farsi re, fu morto
dal proprio padre senza rispetto alcuno, che sebbene continuarono l'arti
della scultura e della pittura insino alla consumazione de' dodici Cesari, non
però continuarono in quella perfezzione e bontà che avevano avuto
innanzi; perché si vede negli edifizii che fecero, succedendo l'uno all'altro
gli imperatori, che ogni giorno queste arti declinando, venivano a poco a
poco perdendo l'intera perfezzione del disegno.
E di ciò possono rendere chiara testimonianza l'opere di scultura e
d'architettura che furono fatte al tempo di Gostantino in Roma, e
particularmente l'arco trionfale fattogli dal popolo romano al Colosseo,
dove si vede che per mancamento di maestri buoni non solo si servirono
delle storie di marmo fatte al tempo di Traiano, ma delle spoglie ancora
condotte di diversi luoghi a Roma. E chi conosce che i vòti che sono ne'
tondi, cioè le sculture di mezzo rilievo, e parimente i prigioni e le storie
grandi e le colonne e le cornici et altri ornamenti, fatti prima e di spoglie,
sono eccellentemente lavorati, conosce ancora che l'opere, le quali furon
fatte per ripieno dagli scultori di quel tempo, sono goffissime, come sono
alcune storiette di figure piccole di marmo sotto i tondi, et il basamento da
piè, dove sono alcune vittorie, e fra gli archi dalle bande certi fiumi che
sono molto goffi e sì fatti che si può credere fermamente che insino allora
l'arte della scultura aveva cominciato a perdere del buono; e nondimeno
non erano ancora venuti i Gotti e l'altre nazioni barbare e straniere, che
distrussono insieme con l'Italia tutte l'arti migliori. Ben è vero che ne' detti
tempi aveva minor danno ricevuto l'architettura che l'altre arti del disegno
fatto non avevano, perché nel bagno che fece esso Gostantino fabricare a
Laterano nell'entrata del portico principale, si vede, oltre alle colonne di
porfido, i capitelli lavorati di marmo e le base doppie tolte d'altrove,
benissimo intagliate, che tutto il composto della fabrica è benissimo inteso.
Dove, per contrario, lo stucco, il musaico et alcune incrostature delle facce
fatte da' maestri di quel tempo, non sono a quelle simili che fece porre nel
medesimo bagno, levate per la maggior parte dai tempii degli Dii de'
Gentili. Il medesimo, secondo che si dice, fece Gostantino del giardino
d'Equizio, nel fare il tempio che egli dotò poi e diede a' sacerdoti cristiani.
Similmente il magnifico tempio di S. Giovanni Laterano, fatto fare dallo
stesso imperadore, può fare fede del medesimo, cioè che al tempo suo era