Page 1017 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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dell'altra faccia per metà, e questi, essendo rotti dallo spigolo della volta,
fanno otto vani; in ciascuno de' quali sono figure grandi che siedono,
figurate per uomini segnalati, ch'hanno difesa la republica et osservate le
leggi. Il piano della volta nella maggiore altezza è diviso in tre parti, di

maniera che fa un tondo nel mezzo sopra gli ottangoli a dirittura e due
quadri sopra i quadri delle facciate. In uno adunque degl'ottangoli è una
femmina con alcuni fanciulli attorno, che ha un cuore in mano per l'amore
che si deve alla patria, nell'altro è un'altra femmina, con altri tanti putti

fatta per la Concordia de' cittadini. E queste mettono in mezzo una Iustizia,
che è nel tondo, con la spada e bilancie in mano e questa scorta al di sotto
in su, tanto gagliardamente, che è una maraviglia, perché il disegno et il
colorito che ha a' piedi comincia oscuro, va verso le ginocchia più chiaro, e

così va facendo a poco a poco di maniera verso il torso, le spalle e le
braccia, che la testa si va compiendo in un splendor celeste che fa parere
che quella figura a poco a poco se ne vada in fumo. Onde non è possibile
imaginare, non che vedere la più bella figura di questa, né altra fatta con

maggior giudizio et arte fra quante ne furono mai dipinte, che scortassino
al disotto in su.

Quanto alle storie, nella prima della testa, entrando nel salotto a man
sinistra, è Marco Lepido e Fulvio Flacco censori, i quali essendo fra loro
nimici, subito che furono colleghi nel magistrato della censura, a benefizio
della patria, deposto l'odio particolare, furono in quell'uffizio come

amicissimi. E questi Domenico fece ginocchioni, che si abbracciano con
molte figure attorno e con un ordine bellissimo di casamenti e tempii tirati
in prospettiva tanto bene et ingegnosamente, che in loro si vede quanto
intendesse Domenico la prospettiva. Nell'altra faccia segue in un quadro

l'istoria di Postumio Tiburzio dittatore, il quale avendo lasciato alla cura
dell'essercito et in suo luogo un suo unico figliuolo, comandandogli che non
dovesse altro fare che guardare gl'alloggiamenti, lo fece morire per essere
stato disubidiente et avere con bella occasione assaltati gli inimici et

avutone vittoria; nella quale storia fece Domenico Postumio vecchio e raso
con la man destra sopra le scuri e con la sinistra che mostra all'essercito il
figliuolo in terra morto, in iscorto molto ben fatto. E sotto questa pittura,
che è bellissima, è una inscrizione molto bene accommodata.

Nell'ottangolo che segue, in mezzo è Spurio Cassio il quale, il senato
romano dubitando che non si facesse re, lo fece decapitare e rovinargli le
case; et in questa, la testa che è a canto al carnefice et il corpo, che è in
terra in iscorto, sono bellissimi. Nell'altro quadro è Publio Muzio Tribuno

che fece abbruciare tutti i suoi colleghi tribuni, i quali aspiravano con
Spurio alla tirannide della patria; et in questa il fuoco che arde que' corpi è
benissimo fatto e con molto artifizio. Nell'altra testa del salotto, in un altro
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