Page 1020 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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incavati i dintorni con lo scarpello e ripieni di mistura nera, con ornamenti
di marmi colorati attorno, e parimente i campi delle figure, vidde con bel
giudizio Domenico che si potea molto quell'opera migliorare, per che, presi
marmi bigi, acciò facessino nel mezzo dell'ombre, accostate al chiaro del

marmo bianco e profilate con lo scarpello, trovò che in questo modo col
marmo bianco e bigio si potevano fare cose di pietra a uso di chiaro scuro
perfettamente. Fattone dunque saggio, gli riuscì l'opera tanto bene e per
l'invenzione e per lo disegno fondato e copia di figure, che egli a questo

modo diede principio al più bello et al più grande e magnifico pavimento
che mai fusse stato fatto, e ne condusse a poco a poco mentre che visse
una gran parte. D'intorno all'altare maggiore fece una fregiatura di quadri,
nella quale, per seguire l'ordine delle storie state cominciate da Duccio,

fece istorie del Genesi, cioè Adamo et Eva, che sono cacciati del Paradiso e
lavorano la terra; il sagrifizio d'Abel e quello di Melchisedech. E dinanzi
all'altare è in una storia grande Abraam che vuole sacrificare Isaac, e
questa ha intorno una fregiatura di mezze figure, le quali portando varii

animali, mostrano d'andare a sacrificare. Scendendo gli scalini, si truova un
altro quadro grande, che accompagna quel di sopra: nel quale Domenico
fece Moisè che riceve da Dio le leggi sopra il Monte Sinai; e da basso è
quando trovato il popolo, che adorava il vitello dell'oro, si adira e rompe le

tavole, nelle quali era scritta essa legge.
A traverso della chiesa, dirimpetto al pergamo, sotto questa storia è un

fregio di figure in gran numero, il quale è composto con tanta grazia e
disegno, che più non si può dire. Et in questo è Moisè, il quale percotendo
la pietra nel deserto, ne fa scaturire l'acqua e dà bere al popolo assetato,
dove Domenico fece, per la lunghezza di tutto il fregio disteso, l'acqua del

fiume della quale in diversi modi bee il popolo con tanta e vivezza e
vaghezza, che non è quasi possibile imaginarsi le più vaghe leggiadrie e
belle e graziose attitudini di figure, che sono in questa storia: chi si china a
bere in terra, chi s'inginocchia dinanzi al sasso che versa l'acqua, chi ne

attigne con vasi e chi con tazze, et altri finalmente bee con mano. Vi sono
oltre ciò, alcuni che conducono animali a bere con molta letizia di quel
popolo. Ma fra l'altre cose vi è maraviglioso un putto, il quale preso un
cagnolo per la testa e pel collo, lo tuffa col muso nell'acqua, perché bea; e

quello poi, avendo bevuto, scrolla la testa tanto bene, per non voler più
bere, che par vivo. Et insomma questa fregiatura è tanto bella, che per
cosa in questo genere non può esser fatta con più artifizio, atteso che
l'ombre e gli sbattimenti che hanno queste figure sono più tosto

maravigliosi che belli. Et ancora che tutta quest'opera, per la stravaganza
del lavoro, sia bellissima, questa parte è tenuta la migliore e più bella.
Sotto la cupola è poi un partimento esagono, che è partito in sette esagoni
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