Page 1023 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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prospettiva. In quel di mezzo, che ha un arco sopra in prospettiva, è la
Nostra Donna, San Piero e San Giovanni, e dalle bande ne' due vani dieci
Apostoli, cinque per banda in varie attitudini, che guardano Cristo
ascendere in cielo; e sopra ciascuno de' due quadri degl'Apostoli è un

Angelo in iscorto, fatti per que' due che dopo l'Ascensione dissono ch'egli
era salito in cielo. Quest'opera certo è mirabile, ma più sarebbe ancora se
Domenico avesse dato bell'aria alle teste, là dove hanno una certa aria non
molto piacevole, perciò che pare che in vecchiezza e' pigliasse un'ariaccia

di volti spaventata e non molto vaga. Quest'opera, dico, se avesse avuto
bellezza nelle teste sarebbe tanto bella, che non si potrebbe veder meglio.
Nella qual aria delle teste prevalse il Soddoma a Domenico al giudizio de'
sanesi, perciò che il Soddoma le faceva molto più belle, se bene quelle di

Domenico avevano più disegno e più forza. E nel vero la maniera delle
teste in queste nostre arti importa assai, et il farle che abbiano bell'aria e
buona grazia ha molti maestri scampati dal biasimo, che arebbono avuto
per lo restante dell'opera. Fu questa di pittura l'ultima opera che facesse

Domenico, il quale in ultimo entrato in capriccio di fare di rilievo, cominciò
a dare opera al fondere de' bronzi, e tanto adoperò, che condusse, ma con
estrema fatica, a sei colonne del Duomo, le più vicine all'altar maggiore,
sei Angeli di bronzo tondi, poco minori del vivo, i quali tengono per

posamento d'un candeliere che tiene un lume, alcune tazze o vero
bacinette, e sono molto belli. E negl'ultimi si portò di maniera che ne fu
sommamente lodato; per che, cresciutogli l'animo, diede principio a fare i
dodici Apostoli per mettergli alle colonne di sotto, dove ne sono ora alcuni

di marmo vecchi e di cattiva maniera; ma non seguitò, perché non visse
poi molto.

E perché era quest'uomo capricciosissimo e gli riusciva ogni cosa, intagliò
da sé stampe di legno, per far carte di chiaro scuro, e se ne veggiono fuori
due Apostoli fatti eccellentemente, uno de' quali n'avemo nel nostro libro
de' disegni, con alcune carte di sua mano, disegnate divinamente. Intagliò

similmente col bulino stampe di rame, e stampò con acqua forte alcune
storiette molto capricciose d'archimia, dove Giove e gl'altri dèi volendo
congelare Mercurio, lo mettono in un correggiuolo legato e facendogli fuoco
attorno Vulcano e Plutone, quando pensarono che dovesse fermarsi,

Mercurio volò via e se n'andò in fumo. Fece Domenico, oltre alle sopra
dette, molte altre opere di non molta importanza, come quadri di Nostre
Donne et altre cose simili da camera, come una Nostra Donna che è in
casa il cavalier Donati et un quadro a tempera, dove Giove si converte in

pioggia d'oro e piove in grembo a Danae. Piero Catanei similmente ha di
mano del medesimo in un tondo a olio una Vergine bellissima. Dipinse
anche per la Fraternita di S. Lucia una bellissima bara; e parimente un'altra
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