Page 1030 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1030
E così, dopo questa burla, alla quale rimasono colti tutti i spettatori e gli
strioni medesimi, eccetto i quattro sopra detti, fu cominciata la comedia e
tanto bene recitata, che l'anno poi 1540 quando il signor duca Cosimo e la
signora duchessa Leonora furono in Arezzo, bisognò che Giovann'Antonio,
di nuovo facendo la prospettiva in sulla piazza del vescovado, la facesse
recitare a loro eccellenze, e sì come altra volta erano i recitatori di quella
piaciuti, così tanto piacquero allora al signor Duca, che furono poi, il
carnovale vegnente, chiamati a Fiorenza a recitare. In queste due
prospettive adunque si portò il Lappoli molto bene e ne fu sommamente
lodato.
Dopo fece un ornamento a uso d'arco trionfale, con istorie di color di
bronzo, che fu messo intorno all'altare della Madonna delle Chiave.
Essendosi poi fermo Giovan Antonio in Arezzo, con proposito, avendo
moglie e figliuoli, di non andar più attorno, e vivendo d'entrate e
degl'uffizii, che in quella città godono i cittadini di quella si stava senza
molto lavorare. Non molto dopo queste cose, cercò che gli fussero allogate
due tavole, che s'avevano a fare in Arezzo, una nella chiesa e compagnia di
S. Rocco, e l'altra all'altare maggiore di S. Domenico, ma non gli riuscì;
perciò che l'una e l'altra fu fatta fare a Giorgio Vasari, essendo il suo
disegno, fra molti che ne furono fatti, più di tutti gli altri piaciuto.
Fece Giovann'Antonio per la Compagnia dell'Ascensione di quella città, in
un golfalone da portare a processione, Cristo che risuscita, con molti
soldati intorno al sepolcro, et il suo ascendere in cielo, con la Nostra Donna
in mezzo a' dodici Apostoli, il che fu fatto molto bene e con diligenza. Nel
castello della Pieve fece, in una tavola a olio, la visitazione di Nostra
Donna et alcuni Santi attorno, et in una tavola, che fu fatta per la pieve a
S. Stefano, la Nostra Donna et altri Santi. Le quali due opere condusse il
Lappoli molto meglio che l'altre che aveva fatto infino allora, per avere
veduti, con suo commodo, molti rilievi e gessi di cose formate dalle statue
di Michelagnolo e da altre cose antiche, stati condotti da Giorgio Vasari
nelle sue case d'Arezzo. Fece il medesimo alcuni quadri di Nostre Donne
che sono per Arezzo et in altri luoghi, et una Iudit che mette la testa
d'Oloferne in una sporta tenuta da una sua servente, la quale ha oggi
monsignor Messer Bernardetto Minerbetti vescovo d'Arezzo, il quale amò
assai Giovan Antonio, come fa tutti gl'altri virtuosi, e da lui ebbe, oltre
all'altre cose, un S. Giovanbatista giovinetto nel deserto, quasi tutto
ignudo, che è da lui tenuto caro perché è bonissima figura. Finalmente,
conoscendo Giovan Antonio che la perfezzione di quest'arte non consisteva
in altro che in cercar di farsi a buon'ora ricco d'invenzione e studiare assai
gli ignudi e ridurre le difficultà del far in facilità, si pentiva di non avere
speso il tempo, che aveva dato a' suoi piaceri, negli studii dell'arte e che