Page 1047 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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intagliator di legname, suo amicissimo, usato prestezza nel fare il
basamento e l'altre cose, che vi andavano di legni intagliati, come quello
che si lasciava fuggire di mano il tempo ragionando e burlando, a fatica si
fu a tempo a coprire di stagnuolo, sopra la terra ancor fresca, il cavallo

solo, nel cui basamento si leggevano queste parole: "Imperatori Carolo
Augusto, victoriosissimo, post devictos hostes, Italiae pace restituta et
salutato Ferdinando frate, expulsis iterum Turcis, Africaque perdomita,
Alexander Medici dux Florentiae dedicavit".

Partita sua maestà di Firenze, si diede principio, aspettandosi la figliuola, al
preparamento delle nozze, e perché potesse alloggiare ella e la veceregina

di Napoli che era in sua compagnia, secondo l'ordine di sua eccellenza, in
casa Messer Ottaviano de' Medici comodamente, fatta in quattro settimane
con stupore d'ognuno una giunta alle sue case vecchie, il Tribolo, Andrea di
Cosimo pittore et io, in dieci dì con l'aiuto di circa novanta scultori e pittori

della città fra garzoni e maestri, demmo compimento, quanto alla casa et
ornamenti di quella, all'apparecchio delle nozze dipignendo le logge, i
cortili e gl'altri ricetti di quella, secondo che a tante nozze conveniva. Nel
quale ornamento fece il Tribolo, oltre all'altre cose, intorno alla porta

principale due vittorie di mezzo rilievo, sostenute da due termini grandi, le
quali reggevano un'arme dell'imperator, pendente dal collo d'un'aquila
tutta tonda molto bella. Fece ancora il medesimo certi putti, pur tutti tondi
e grandi, che sopra i frontespizii d'alcune porte mettevano in mezzo certe

teste, che furono molto lodati. Intanto ebbe lettere il Tribolo da Bologna
mentre si facevano le nozze, per le quali Messer Pietro del Magno, suo
grande amico, lo pregava fusse contento andare a Bologna a far alla
Madonna di Galina, dove era già fatto un ornamento bellissimo di marmo,

una storia di braccia tre e mezzo pur di marmo, perché il Tribolo non si
trovando aver allora altro che far, andò, e fatto il modello d'una Madonna
che saglie in cielo, e sotto i dodici Apostoli in varie attitudini, che piacque
essendo bellissima, mise mano a lavorare, ma con poca sua sodisfazione

perché, essendo il marmo che lavorava di quelli di Milano, saligno,
smeriglioso e cattivo, gli pareva gettar via il tempo, senza una dilettazione
al mondo di quelle che si hanno nel lavorare, i quali si lavorano con piacere
et in ultimo condotti mostrano una pelle che par propriamente di carne. Pur

tanto fece, ch'ell'era già quasi che finita quando io, avendo disposto il duca
Alessandro a far tornar Michelagnolo da Roma e gl'altri per finire l'opera
della sagrestia cominciata da Clemente, dissegnava dargli che fare a
Firenze e mi sarebbe riuscito, ma in quel mentre sopravenendo la morte

d'Alessandro che fu amazzato da Lorenzo di Pier Francesco de' Medici,
rimase impedito non pure questo disegno, ma disperata del tutto la felicità
e la grandezza dell'arte.
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