Page 1048 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Intesa adunque il Tribolo la morte del Duca, se ne dolse meco per sue
lettere, pregandomi, poi che m'ebbe confortato a portar in pace la morte di
tanto principe, mio amorevole signore, che se io andava a Roma, com'egli
aveva inteso che io voleva far in tutto deliberato di lasciare le corti e
seguitar i miei studii, che io gli recassi di qualche partito, perciò che
avendo miei amici, farebbe quanto io gl'ordinassi. Ma venne caso che non
gli bisognò altramente cercar partito in Roma, perché, essendo creato duca
di Fiorenza il signor Cosimo de' Medici, uscito che [fu] egli de' travagli che
ebbe il primo anno del suo principato, per aver rotti i nimici a Monte Murlo,
cominciò a pigliarsi qualche passo, e particolarmente a frequentare assai la
villa di Castello, vicina a Firenze poco più di due miglia, dove cominciando
a murare qualche cosa, per potervi star commodamente con la corte, a
poco a poco, essendo a ciò riscaldato da maestro Piero da San Casciano,
tenuto in que' tempi assai buon maestro e molto servitore della signora
Maria madre del Duca, e stato sempre muratore di casa et antico servitore
del signor Giovanni, si risolvette di condurre in quel luogo certe acque, che
molto prima aveva avuto disiderio di condurvi, onde dato principio a far un
condotto che ricevesse tutte l'acque del poggio della Castellina, luogo
lontano a Castello un quarto di miglio o più, si seguitava con buon numero
d'uomini il lavoro gagliardamente. Ma conoscendo il Duca che maestro
Piero non aveva né invenzione, né disegno bastante a far un principio in
quel luogo che potesse poi col tempo ricevere quell'ornamento, che il sito e
l'acque richiedevano, un dì che sua eccellenza era in sul luogo e parlava di
ciò con alcuni, Messer Ottaviano de' Medici e Cristofano Rinieri, amico del
Tribolo e servitore vecchio della signora Maria e del Duca, celebrarono di
maniera il Tribolo per uomo dotato di tutte quelle parti, che al capo d'una
così fatta fabrica si richiedevano, che il Duca diede commessione a
Cristofano che lo facesse venir da Bologna, il che avendo il Ranieri fatto
tostamente, il Tribolo, che non poteva aver miglior nuova che d'aver a
servire il duca Cosimo, se ne venne subito a Firenze; et arivato, fu condotto
a Castello, dove sua eccellenza illustrissima avendo inteso da lui quello che
gli pareva da far per ornamento di quelle fonti, diedegli commessione che
facesse i modelli. Per che a quelli messo mano s'andava con essi
trattenendo, mentre maestro Piero da San Casciano faceva l'acquidotto e
conducea l'acque, quando il Duca, che intanto aveva cominciato per sicurtà
della città a cingere in sul poggio di S. Miniato con un fortissimo muro i
bastioni fatti al tempo dell'assedio col disegno di Michelagnolo, ordinò che
il Tribolo facesse un'arme di pietra forte con due vettorie per l'angolo del
puntone d'un baluardo che volta verso Firenze. Ma avendo affatica il
Tribolo finita l'arme, che era grandissima et una di quelle vittorie alta
quattro braccia che fu tenuta cosa bellissima, gli bisognò lasciare