Page 1050 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Nel mezzo del quale laberinto, come volle il Duca e come di sotto si dirà,
fece il Tribolo una molto bella fontana di marmo. Nell'entrata principale,
dove è il primo prato con i due vivai et il viale coperto di gelsi, voleva il
Tribolo che tanto si accrescesse esso viale, che per ispazio di più d'un

miglio col medesimo ordine e coperta andasse infino al fiume Arno e che
l'acque che avanzavano a tutte le fonti, correndo lentamente dalle bande
del viale in piacevoli canaletti, l'accompagnassero infino al detto fiume,
pieni di diverse sorti di pesci e gamberi. Al palazzo (per dir così quello che

si ha da fare, come quello che è fatto) voleva fare una loggia innanzi, la
quale passando un cortile scoperto avesse dalla parte dove sono le stalle
altre tanto palazzo quanto il vecchio e con la medesima proporzione di
stanze, logge, giardin secreto et alto. Il quale accrescimento arebbe fatto

quello essere un grandissimo palazzo et una bellissima facciata. Passato il
cortile dove si entra nel giardin grande del laberinto, nella prima entrata
dove è un grandissimo prato, saliti i gradi che vanno al detto laberinto,
veniva un quadro di braccia trenta, per ogni verso in piano, in sul quale

aveva a essere, come poi è stata fatta, una fonte grandissima di marmi
bianchi, che schizzasse in alto sopra gl'ornamenti alti quattordici braccia, e
che in cima, per bocca d'una statua, uscisse acqua che andasse alto sei
braccia. Nelle teste del prato avevano a essere due logge, una dirimpetto

all'altra e ciascuna lunga braccia trenta e larga quindici. E nel mezzo di
ciascuna loggia andava una tavola di marmo di braccia dodici e fuori un
pilo di braccia otto, che aveva a ricevere l'acqua da un vaso tenuto da due
figure. Nel mezzo del laberinto già detto aveva pensato il Tribolo di fare lo

sforzo dell'ornamento dell'acqua, con zampilli e con un sedere molto bello
intorno alla fonte, la cui tazza di marmo, come poi fu fatta, aveva a essere
molto minore che la prima della fonte maggiore e principale. E questa in
cima aveva ad avere una figura di bronzo che gettasse acqua. Alla fine di

questo giardino aveva a essere nel mezzo una porta, in mezzo a certi putti
di marmo che gettassino acqua, da ogni banda una fonte e ne' cantoni
nicchie doppie dentro alle qual andavano statue, sì come nell'altre che
sono nei muri dalle bande, nei riscontri de' viali che traversano il giardino, i

quali tutti sono coperti di verzure in varii spartimenti. Per la detta porta,
che è in cima a questo giardino sopra alcune scale, si entra in un altro
giardino largo quanto il primo, ma a dirittura non molto lungo rispetto al
monte. Et in questo avevano a essere dagli lati due altre logge, e nel muro

dirimpetto alla porta, che sostiene la terra del monte, aveva a essere nel
mezzo una grotta con tre pile, nella quale piovesse artifiziosamente acqua.
E la grotta aveva a essere in mezzo a due fontane, nel medesimo muro
collocate e dirimpetto a queste due nel muro del giardino ne avevano a

essere due altre, le quali mettessono in mezzo la detta porta. Onde tante
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