Page 107 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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quella Teodelinda, reina de' Gotti, alla quale S. Gregorio papa scrisse i suoi
Dialogi; nel qual luogo essa reina fece dipignere la storia d'i Longobardi,
dove si vedeva che eglino dalla parte di dietro erano rasi, e dinanzi
avevano le zazzere, e si tignevano fino al mento. Le vestimenta erano di
tela larga, come usarono gli Angli et i Sassoni, e sotto un manto di diversi
colori, e le scarpe fino alle dita de' piedi aperte, e sopra legate con certi
correggiuoli.
Simili a' sopra detti tempii furono la chiesa di S. Giovanni in Pavia, edificata
da Gundiperga figliuola della sopra detta Teodelinda, e nella medesima
città la chiesa di S. Salvador fatta da Ariperto fratello della detta reina, il
quale successe nel regno a Rodoaldo marito di Gundiperga; la chiesa di S.
Ambruogio di Pavia, edificata da Grimoaldo re de' Longobardi, che cacciò
dal regno Perterit figliuolo di Riperto; il quale Perterit ristituito nel regno
dopo la morte di Grimoaldo edificò pur in Pavia un monasterio di donne,
detto Monasterio Nuovo, in onore di Nostra Donna e di S. Agata; e la reina
ne edificò uno fuora delle mura dedicato alla Vergine Maria in Pertica.
Conperte, similmente figliuolo d'esso Perterit, edificò un monasterio e
tempio a S. Giorgio detto di Coronate, nel luogo dove aveva avuto una
gran vittoria contra a Alahi, di simile maniera. Né dissimile fu a questi il
tempio che 'l re de' Longobardi Luiprando, il quale fu al tempo del re Pipino
padre di Carlo Magno, edificò in Pavia, che si chiama S. Piero in Cieldauro;
né quello similmente che Disiderio, il quale regnò dopo Astolfo, edificò di S.
Piero Clivate nella diocesi milanese; né 'l monasterio di S. Vincenzo in
Milano, né quello di S. Giulia in Brescia, perché tutti furono di grandissima
spesa, ma di bruttissima e disordinata maniera. In Fiorenza poi,
migliorando alquanto l'architettura, la chiesa di S. Apostolo, che fu edificata
da Carlo Magno, fu ancor che piccola di bellissima maniera; perché, oltre
che i fusi delle colonne, sebbene sono di pezzi, hanno molta grazia e sono
condotti con bella misura, i capitelli ancora e gli archi girati per le
volticciuole delle due piccole navate, mostrano che in Toscana era rimaso o
vero risorto qualche buono artefice. Insomma l'architettura di questa
chiesa è tale, che Pippo di ser Brunellesco non si sdegnò di servirsene per
modello nel fare la chiesa di S. Spirito e quella di S. Lorenzo nella
medesima città.
Il medesimo si può vedere nella chiesa di S. Marco di Vinezia; la quale (per
non dir nulla di S. Giorgio Maggiore stato edificato da Giovanni Morosini
l'anno [978]) fu cominciata sotto il doge Iustiniano e Giovanni Particiaco
appresso S. Teodosio, quando d'Alessandria fu mandato a Vinezia il corpo
di quell'Evangelista; perciò che dopo molti incendii che il palazzo del Doge
e la chiesa molto dannificarono, ella fu sopra i medesimi fondamenti
finalmente rifatta alla maniera greca et in quel modo che ella oggi si vede,