Page 110 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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I Lucchesi ne' medesimi tempi, cioè l'anno 1061, come concorrenti de'
Pisani, principiarono la chiesa di S. Martino in Lucca col disegno, non
essendo allora altri architetti in Toscana, di certi discepoli di Buschetto.
Nella facciata dinanzi della qual chiesa si vede appiccato un portico di

marmo con molti ornamenti et intagli di cose fatte in memoria di papa
Alessandro Secondo, stato, poco innanzi che fusse assunto al pontificato,
vescovo di quella città; della quale edificazione e di esso Alessandro si dice
in nove versi latini pienamente ogni cosa. Il medesimo si vede in alcune

altre lettere antiche intagliate nel marmo sotto il portico infra le porte.
Nella detta facciata sono alcune figure, e sotto il portico molte storie di
marmo di mezzo rilievo della vita di S. Martino e di maniera greca; ma le
migliori, le quali sono sopra una delle porte, furono fatte centosettanta

anni doppo da Nicola Pisano, e finite nel milleduecentotrentatre come si
dirà al luogo suo, essendo Operai, quando si cominciarono, Abellenato et
Aliprando, come per alcune lettere nel medesimo luogo intagliate in
marmo, apertamente si vede. Le quali figure di mano di Nicola Pisano

mostrano quanto per lui migliorasse l'arte della scultura. Simili a questi
furono per lo più, anzi tutti gli edifizii, che dai tempi detti di sopra insino
all'anno milledugentocinquanta furono fatti in Italia, perciò che poco o nullo
acquisto o miglioramento si vide nello spazio di tanti anni avere fatto

l'architettura, ma essersi stata nei medesimi termini et andata continuando
in quella goffa maniera della quale ancora molte cose si veggiono, di che
non farò al presente alcuna memoria, perché se ne dirà di sotto, secondo
l'occasioni che mi si porgeranno.

Le sculture e le pitture similmente buone state sotterrate nelle rovine
d'Italia, si stettono insino al medesimo tempo rinchiuse o non conosciute

dagli uomini ingrossati nelle goffezze del moderno uso di quell'età, nella
quale non si usavano altre sculture né pitture, che quelle le quali un
residuo di vecchi artefici di Grecia facevano, o in imagini di terra e di pietra
o dipignendo figure mostruose e coprendo solo i primi lineamenti di colore.

Questi artefici, come migliori, essendo soli in queste professioni, furono
condotti in Italia, dove portarono, insieme col musaico, la scultura e la
pittura in quel modo che la sapevano; e così le insegnarono agli Italiani
goffe e rozzamente; i quali Italiani poi se ne servirono, come si è detto e

come si dirà, insino a un certo tempo.
E gli uomini di quei tempi non essendo usati a veder altra bontà né

maggior perfezzione nelle cose di quella che essi vedevano, si
maravigliavano, e quelle ancora che baronesche fossero, nondimeno per le
migliori apprendevano. Pur, gli spirti di coloro che nascevano, aitati in

qualche luogo dalla sottilità dell'aria, si purgarono tanto, che nel MCCL il
cielo, a pietà mossosi dei begli ingegni che 'l terren toscano produceva ogni
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