Page 112 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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potranno ora più facilmente conoscere il progresso della sua rinascita e di
quella stessa perfezzione dove ella è risalita ne' tempi nostri. Et a cagione
ancora, che se mai (il che non acconsenta Dio) accadesse per alcun tempo
per la trascuraggine degli uomini o per la malignità de' secoli, oppure per
ordine de' cieli, i quali non pare che voglino le cose di quaggiù mantenersi
molto in uno essere, ella incorresse di nuovo nel medesimo disordine di
rovina, possano queste fatiche mie, qualunche elle si siano (se elle però
saranno degne di più benigna fortuna), per le cose discorse innanzi e per
quelle che hanno da dirsi, mantenerla in vita, o almeno dare animo ai più
elevati ingegni di provederle migliori aiuti; tanto che con la buona volontà
mia e con le opere di questi tali ella abbondi di quegli aiuti et ornamenti,
dei quali (siami lecito liberamente dire il vero) ha mancato sino a
quest'ora.
Ma tempo è di venire oggimai alla vita di Giovanni Cimabue, il quale, sì
come dette principio al nuovo modo di disegnare e di dipignere, così è
giusto e conveniente che e' lo dia ancora alle Vite, nelle quali mi sforzerò di
osservare, il più che si possa, l'ordine delle maniere loro, più che del
tempo. E nel descrivere le forme e le fattezze degli artefici sarò breve,
perché i ritratti loro, i quali sono da me stati messi insieme con non minore
spesa e fatica che diligenza, meglio dimostreranno quali essi artefici
fussero quanto all'effigie, che il raccontarlo non farebbe già mai; e se
d'alcuno mancasse il ritratto, ciò non è per colpa mia, ma per non si essere
in alcuno luogo trovato. E se i detti ritratti non paressero a qualcuno per
avventura simili affatto ad altri che si trovassono, voglio che si consideri
che il ritratto fatto d'uno quando era di diciotto o venti anni, non sarà mai
simile al ritratto che sarà stato fatto quindici o venti anni poi. A questo si
aggiugne, che i ritratti dissegnati non somigliano mai tanto bene quanto
fanno i coloriti; senza che gli intagliatori, che non hanno disegno, tolgono
sempre alle figure, per non potere né sapere fare appunto quelle minuzie
che le fanno esser buone e somigliare quella perfezzione che rade volte o
non mai hanno i ritratti intagliati in legno. Insomma quanta sia stata in ciò
la fatica, spesa, e diligenza mia, coloro il sapranno che leggendo vedranno
onde io gli abbia quanto ho potuto il meglio ricavati, etc.
FINE DEL PROEMIO DELLE VITE