Page 109 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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ingegnosamente, quello di varii e diversi intagli d'altre colonne e di statue
antiche adornando, sì come anco fece le porte principali della medesima
facciata; fra le quali, cioè allato a quella del Carroccio, fu poi dato a esso
Buschetto onorato sepolcro con tre epitaffi, de' quali è questo uno, in versi
latini, non punto dissimili dall'altre cose di que' tempi:
Quod vix mille boum possent iuga iuncta movere,
et quod vix potuit per mare ferre ratis,
Buschetti nisu, quod erat mirabile visu,
dena puellarum turba levavit onus.
E perché si è di sopra fatto menzione della chiesa di S. Apostolo di Firenze,
non tacerò che in un marmo di essa dall'uno de' lati dell'altare maggiore si
leggono queste parole: VIII. V. die VI aprilis in resurrectione Domini
Karolus Francorum Rex a Roma revertens, ingressus Florentiam cum
magno gaudio et tripudio susceptus civium, copiam torqueis aureis
decoravit [...] Ecclesiam Sanctorum Apostolorum. In altari inclusa est
lamina plumbea, in qua descripta apparet praefata fundatio et consecratio,
facta per Archiepiscopum Turpinum testibus Rolando et Uliverio.
L'edifizio sopra detto del Duomo di Pisa, svegliando per tutta Italia et in
Toscana massimamente l'animo di molti a belle imprese, fu cagione che
nella città di Pistoia si diede principio l'anno mille e trentadue alla chiesa di
S. Paolo, presente il beato Atto, vescovo di quella città, come si legge in un
contratto fatto in quel tempo; et insomma a molti altri edifizii, de' quali
troppo lungo sarebbe fare al presente menzione.
Non tacerò già, continuando l'andar de' tempi, che l'anno poi mille e
sessanta fu in Pisa edificato il tempio tondo di S. Giovanni, dirimpetto al
Duomo et in su la medesima piazza. E quello che è cosa maravigliosa e
quasi del tutto incredibile, si trova, per ricordo in uno antico libro dell'Opera
del Duomo, detto che le colonne del detto S. Giovanni, i pilastri e le volte
furono rizzate e fatte in quindici giorni e non più. E nel medesimo libro, il
quale può chiunche n'avesse voglia vedere, si legge che per fare quel
tempio fu posta una gravezza d'un danaio per fuoco; ma non vi si dice già
se d'oro o di piccioli. Et in quel tempo erano in Pisa, come nel medesimo
libro si vede, trentaquattro mila fuochi. Fu certo questa opera grandissima
di molta spesa e difficile a condursi, e massimamente la volta della tribuna
fatta a guisa di pera, e di sopra coperta di piombo. Il di fuori è pieno di
colonne, d'intagli, e d'istorie, e nel fregio della porta di mezzo è un Gesù
Cristo con dodici Apostoli di mezzo rilievo, di maniera greca.