Page 1082 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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fuora; per la qual cosa, volendo il Papa che 'l marmo si riavesse in ogni
modo, per ordine dell'Opera, Piero Rosselli murator vecchio et ingegnoso
s'adoperò di maniera, che rivolto il corso dell'acqua per altra via e sgrottata
la ripa del fiume, con lieve et argani smosso lo trasse d'Arno e lo pose in
terra, e di ciò fu grandemente lodato. Da questo caso del marmo, invitati
alcuni, feciono versi toscani e latini ingegnosamente mordendo Baccio, il
quale per esser loquacissimo e dir male degli altri artefici e di
Michelagnolo, era odiato. Uno tra gli altri prese questo suggetto ne' suoi
versi, dicendo che 'l marmo, poi che era stato provato dalla virtù di
Michelagnolo, conoscendo d'avere a essere storpiato dalle mani di Baccio,
disperato per sì cattiva sorte, s'era gittato in fiume. Mentre che 'l marmo si
traeva dell'acqua e per la difficultà tardava l'effetto, Baccio misurando
trovò che né per altezza, né per grossezza non si poteva cavarne le figure
del primo modello, laonde, andato a Roma e portato seco le misure, fece
capace il Papa, come era costretto dalla necessità a lasciare il primo e fare
altro disegno. Fatti addunque più modelli, uno più degli altri ne piacque al
Papa, dove Ercole aveva Cacco fra le gambe e presolo pe' capelli lo teneva
sotto a guisa di prigione. Questo si risolverono che si mettesse in opera e
si facesse. Tornato Baccio a Firenze, trovò che Piero Rosselli aveva
condotto il marmo nell'Opera di Santa Maria del Fiore, il quale avendo
posto in terra prima alcuni banconi di noce per lunghezza e spianati in
isquadra, i quali andava tramutando secondo che camminava il marmo,
sotto il quale poneva alcuni curri tondi e ben ferrati sopra detti banconi, e
tirando il marmo con tre argani, a' quali l'aveva attaccato, a poco a poco lo
condusse facilmente nell'Opera. Quivi rizzato il sasso, cominciò Baccio un
modello di terra grande quanto il marmo, formato secondo l'ultimo fatto
dinanzi in Roma da lui, e con molta diligenza lo finì in pochi mesi, ma con
tutto questo non parve a molti artefici che in questo modello fusse quella
fierezza e vivacità che ricercava il fatto, né quella che egl'aveva data a
quel suo primo modello. Cominciando di poi a lavorare il marmo, lo scemò
Baccio intorno intorno fino al bellico, scoprendo le membra dinanzi,
considerando lui tuttavia di cavarne le figure che fussino appunto come
quelle del modello grande di terra. In questo medesimo tempo aveva preso
a fare di pittura una tavola assai grande per la chiesa di Cestello e n'aveva
fatto un cartone molto bello, dentrovi Cristo morto e le Marie intorno e
Niccodemo con altre figure, ma la tavola non dipinse per la cagione che di
sotto diremo. Fece ancora in questo tempo un cartone per fare un quadro,
dove era Cristo deposto di croce tenuto in braccio da Niccodemo e la
madre sua in piedi che lo piangeva, et un Angelo che teneva in mano i
chiodi e la corona delle spine; e subito messosi a colorirlo, lo finì
prestamente e lo messe a mostra in Mercato Nuovo su la bottega di