Page 1088 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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casa, un figliuolo, al quale, essendo morto in que' medesimi giorni papa
Clemente, pose nome Clemente per memoria di quel pontefice che sempre
l'aveva amato e favorito. Dopo la morte del quale intese che Ippolito
cardinale de' Medici, et Innocenzio cardinale Cibo, e Giovanni cardinale
Salviati, e Niccolò cardinale Ridolfi, insieme con Messer Baldassarre Turini
da Pescia, erano essecutori del testamento di papa Clemente e dovevano
allogare le due sepolture di marmo di Leone e di Clemente da porsi nella
Minerva, delle quali egli aveva già per addietro fatto i modelli. Queste
sepolture erano state nuovamente promesse ad Alfonso Lombardi scultore
ferrarese, per favore del cardinale de' Medici, del quale egli era servitore.
Costui per consiglio di Michelagnolo avendo mutato invenzione, di già ne
aveva fatto i modelli, ma senza contratto alcuno dell'allogagione e solo alla
fede standosi, aspettava d'andare di giorno in giorno a Carrara per cavare i
marmi. Così consumando il tempo, avvenne che il cardinale Ippolito
nell'andare a trovare Carlo V, per viaggio morì di veleno. Baccio inteso
questo, e senza metter tempo in mezzo andato a Roma, fu prima da
madonna Lucrezia Salviata de' Medici, sorella di papa Leone, alla quale si
sforzò di mostrare che nessuno poteva fare maggiore onore all'ossa di que'
gran pontefici che la virtù sua, et aggiunse che Alfonso scultore era senza
disegno e senza pratica e giudicio ne' marmi, e che egli non poteva se non
con l'aiuto d'altri condurre sì onorata impresa. Fece ancora molte altre
pratiche e per diversi mezzi e vie operò tanto, che gli venne fatto di
rivolgere l'animo di que' signori, i quali finalmente dettono il carico al
cardinale Salviati di convenire con Baccio. Era in questo tempo arrivato a
Napoli Carlo V imperadore et in Roma Filippo Strozzi, Antonfrancesco degli
Albizi e gli altri fuorusciti trattavano col cardinale Salviati d'andare a
trovare sua maestà contro al duca Alessandro, et erano col cardinale a
tutte l'ore nelle sale e nelle camere del quale stava Baccio tutto il giorno
aspettando di fare il contratto delle sepolture, né poteva venire a capo per
gl'impedimenti del cardinale nella spedizione de' fuorusciti. Costoro
vedendo Baccio tutto il giorno e la sera in quelle stanze, insospettiti di ciò
e dubitando ch'egli stesse quivi per ispiare ciò che essi facevano per darne
avviso al duca, s'accordorono alcuni de' loro giovani a codiarlo una sera e
levarnelo dinanzi. Ma la fortuna soccorrendo in tempo, fece che gli altri due
cardinali con Messer Baldassarre da Pescia presono a finire il negozio di
Baccio. I quali conoscendo che nell'architettura Baccio valeva poco,
avevano fatto fare a Antonio da S. Gallo un disegno che piaceva loro, et
ordinato che tutto il lavoro di quadro da farsi di marmo lo dovesse far
condurre Lorenzetto scultore, e che le statue di marmo e le storie
s'allogassino a Baccio. Convenuti addunque in questo modo, feciono
finalmente il contratto con Baccio, il quale non comparendo più intorno al