Page 1096 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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memoria; et oltre a tutto questo (diceva) che sua eccellenza darebbe
occasione a lui d'affaticarsi e di fare molte buone opere e belle, e
mostrando la sua virtù, d'acquistarsi nome e fama ne' posteri, il che doveva
essere caro a sua eccellenza, per essere lui suo servitore et allevato della
casa de' Medici. Con questi disegni e parole mosse Baccio il Duca, sì che
gl'impose che egli facesse un modello di tutto il coro, consentendo che
cotal fabbrica si facesse. Partito Baccio dal Duca, fu con Giuliano di Baccio
d'Agnolo suo architetto e, conferito il tutto seco, andorono in sul luogo, et
esaminata ogni cosa diligentemente, si risolverono di non uscire della
forma del modello di Filippo, ma di seguitare quello, aggiugnendogli
solamente altri ornamenti di colonne e di risalti e d'arricchirlo quanto
potevano più, mantenendogli il disegno e la figura di prima. Ma non le cose
assai et i molti ornamenti son quelli che abbelliscono et arricchiscono le
fabbriche, ma le buone, quantunque sieno poche, se sono ancora poste ne'
luoghi loro e con la debita proporzione composte insieme; queste piacciono
e sono ammirate e fatte con giudizio dall'artefice, ricevono di poi lode da
tutti gli altri. Questo non pare che Giuliano e Baccio considerassino, né
osservassino, perché presono un suggetto di molta opera e lunga fatica,
ma di poca grazia, come ha l'esperienza dimostro. Il disegno di Giuliano
(come si vede) fu di fare nelle cantonate di tutte le otto facce pilastri che
piegavano in su gli angoli, e l'opera tutta di componimento ionico, e questi
pilastri, perché nella pianta venivano insieme con tutta l'opera a diminuire
verso il centro del coro e non erano uguali, venivano necessariamente a
essere larghi dalla parte di fuora e stretti di dentro, il che è sproporzione di
misura. E ripiegando il pilastro secondo l'angolo delle otto facce di dentro,
le linee del centro lo diminuivano tanto, che le due colonne, le quali
mettevono in mezzo il pilastro da' canti, lo facevano parere sottile et
accompagnavano con disgrazia lui e tutta quell'opera, sì nella parte di
fuora e simile in quella di dentro, ancora che vi fosse la misura. Fece
Giuliano parimente tutto il modello dello altare, discosto un braccio e
mezzo dall'ornamento del coro, sopra il quale Baccio fece poi di cera un
Cristo morto a giacere con due Angeli, de' quali uno gli teneva il braccio
destro e con un ginocchio gli reggeva la testa, e l'altro teneva i misteri
della Passione, et occupava la statua di Cristo quasi tutto lo altare, sì che
appena celebrare vi si sarebbe potuto, e pensava di fare questa statua di
circa quattro braccia e mezzo. Fece ancora un risalto d'uno piedistallo
dietro all'altare appiccato con esso nel mezzo con un sedere, sopra il quale
pose poi un Dio Padre a sedere, di braccia sei, che dava la benedizzione e
veniva accompagnato da due altri Angeli di braccia quattro l'uno, che
posavano ginocchione in su' canti e fine della predella dell'altare, al pari
dove Dio Padre posava i piedi. Questa predella era alta più d'un braccio,