Page 1097 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1097





nella quale erano molte storie della Passione di Gesù Cristo, che tutte
dovevano essere di bronzo; in su' canti di questa predella erano gli Angeli
sopra detti, tutti e due ginocchione e tenevano ciascuno in mano un
candelliere, i quali candellieri delli Angeli accompagnavano otto candellieri

grandi alti braccia tre e mezzo, che ornavano quello altare, posti fra gli
Angeli, e Dio Padre era nel mezzo di loro; rimaneva un vano d'un mezzo
braccio dietro al Dio Padre, per potere salire e accendere i lumi. Sotto
l'arco, che faceva riscontro all'entrata principale del coro, sul basamento

che girava intorno, dalla banda di fuora aveva posto nel mezzo sotto detto
arco l'albero del peccato, al tronco del quale era avvolto l'antico serpente
con la faccia umana in cima e due figure ignude erano intorno all'albero,
che una era Adamo e l'altra Eva. Dalla banda di fuora del coro, dove dette

figure voltavano le facce, era per lunghezza nell'imbasamento un vano
lungo circa tre braccia, per farvi una storia o di marmo o di bronzo della
loro creazione; per seguitare nelle facce de' basamenti di tutta quell'opera
insino al numero di ventuno storie tutte del Testamento Vecchio, e per

maggiore ricchezza di questo basamento ne' zoccoli, dove posavano le
colonne et i pilastri, aveva per ciascuno fatto una figura o vestita o nuda
per alcuni Profeti per farli poi di marmo: opera certo et occasione
grandissima e da poter mostrare tutto l'ingegno e l'arte d'un perfetto

maestro, del quale non dovesse mai per tempo alcuno spegnersi la
memoria. Fu mostro al Duca questo modello et ancora doppi disegni fatti
da Baccio, i quali sì per la varietà e quantità, come ancora per la loro
bellezza, perciò che Baccio lavorava di cera fieramente e disegnava bene,

piacquero a sua eccellenza, et ordinò che si mettesse subito mano al
lavoro di quadro, voltandovi tutte le spese che faceva l'Opera et ordinando
che gran quantità di marmi si conducessino da Carrara. Baccio ancora egli
cominciò a dare principio alle statue, e le prime furono uno Adamo che

alzava un braccio et era grande quattro braccia in circa. Questa figura fu
finita da Baccio, ma perché gli riuscì stretta ne' fianchi et in altre parti con
qualche difetto, la mutò in uno Bacco, il quale dette poi al Duca et egli lo
tenne in camera molti anni nel suo palazzo, e fu posto poi, non è molto,

nelle stanze terrene, dove abita il principe la state, dentro a una nicchia.
Aveva parimente fatto della medesima grandezza un'Eva che sedeva, la
quale condusse fino alla metà e restò indietro per cagione dello Adamo, il
quale ella doveva accompagnare. Et avendo dato principio a un altro

Adamo di diversa forma et attitudine, gli bisognò mutare ancora Eva; e la
prima che sedeva fu convertita da lui in una Cerere e la dette
all'illustrissima duchessa Leonora in compagnia d'uno Appollo, che era un
altro ignudo che egli aveva fatto, e sua eccellenza lo fece mettere nella

facciata del vivaio che è nel giardino de' Pitti col disegno et architettura di
   1092   1093   1094   1095   1096   1097   1098   1099   1100   1101   1102