Page 1098 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Giorgio Vasari. Seguitò Baccio queste due figure di Adamo e d'Eva con
grandissima volontà, pensando di satisfare all'universale et agli artefici,
avendo satisfatto a se stesso, e le finì e lustrò con tutta la sua diligenza et
affezzione; messe di poi queste figure d'Adamo e d'Eva nel luogo loro e

scoperte ebbero la medesima fortuna che l'altre sue cose e furono con
sonetti e con versi latini troppo crudelmente lacerate: avvenga che il senso
di uno diceva che sì come Adamo et Eva, avendo con la loro disubbidienza
vituperato il paradiso, meritorono d'essere cacciati, così queste figure

vituperando la terra, meritano d'essere cacciate fuora di chiesa.
Nondimeno le statue sono proporzionate et hanno molte belle parti, e se
non è in loro quella grazia che altre volte s'è detto e che egli non poteva
dare alle cose sue, hanno però arte e disegno tale, che meritano lode

assai.
Fu domandata una gentildonna, la quale s'era posta a guardare queste

statue, da alcuni gentiluomini, quello che le paresse di questi corpi ignudi.
Rispose: "Degli uomini non posso dare giudizio", et essendo pregata che
della donna dicesse il parer suo, rispose che le pareva che quella Eva
avesse due buone parti da essere commendata assai, perciò che ella è

bianca e soda; ingegnosamente mostrando di lodare, biasimò
copertamente e morse l'artefice e l'artifizio suo, dando alla statua quelle
lode proprie de' corpi femminili, le quali è necessario intendere della
materia del marmo e di lui son vere, ma dell'opera e dell'artifizio no, perciò

che l'artifizio quelle lode non lodano. Mostrò addunque quella valente
donna che altro non si poteva secondo lei lodare in quella statua se non il
marmo.

Messe di poi mano Baccio alla statua di Cristo morto, il quale ancora non
gli riuscendo come se l'era proposto, essendo già innanzi assai, lo lasciò
stare, e preso un altro marmo ne cominciò un altro con attitudine diversa

dal primo, et insieme con l'Angelo che con una gamba sostiene a Cristo la
testa e con la mano un braccio, e' non restò che l'una e l'altra figura finì del
tutto, e dato ordine di porlo sopra l'altare, riuscì grande di maniera che,

occupando troppo del piano, non avanzava spazio all'operazioni del
sacerdote. Et ancora che questa statua fusse ragionevole e delle migliori di
Baccio, nondimeno non si poteva saziare il popolo di dirne male e di
levarne i pezzi, non meno tutta l'altra gente che i preti. Conoscendo Baccio
che lo scoprire l'opere imperfette nuoce alla fama degli artefici nel giudizio

di tutti coloro i quali o non sono della professione, o non se n'intendono, o
non hanno veduto i modelli, per accompagnare la statua di Cristo e finire
l'altare, si risolvé a fare la statua di Dio Padre, per la quale era venuto un

marmo da Carrara bellissimo. Già l'aveva condotto assai innanzi, e fatto
mezzo ignudo a uso di Giove, quando non piacendo al Duca, et a Baccio
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