Page 1103 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1103





spodestarsi del padronato e delle insegne che v'erano di casa loro e
solamente gli concessono che egli facesse uno altare di marmo e sopra
quello mettesse le dette statue e vi facesse la sepoltura a' piedi. Convenne
ancora poi co' frati di quel convento dell'altre cose appartenenti allo

ufiziarla. In questo mezzo faceva Baccio murare l'altare et il basamento di
marmo, per mettervi su queste statue, e finitolo disegnò mettere in quella
sepoltura, dove voleva esser messo egli e la sua moglie, l'ossa di
Michelagnolo suo padre, le quali aveva nella medesima chiesa fatto porre,

quando e' morì, in uno deposito; queste ossa di suo padre egli di sua mano
volle pietosamente mettere in detta sepoltura, dove avvenne che Baccio, o
che egli pigliasse dispiacere et alterazione d'animo nel maneggiar l'ossa di
suo padre, o che troppo s'affaticasse nel tramutare quell'ossa con le

proprie mani e nel murare i marmi, o l'uno o l'altro insieme, si travagliò di
maniera, che sentendosi male et andatosene a casa et ogni dì più
aggravando il male, in otto giorni si morì, essendo d'età d'anni
settantadue, essendo stato fino allora robusto e fiero, senza aver mai

provato molti mali mentre ch'e' visse. Fu sepolto con onorate essequie e
posto allato all'ossa del padre nella sopra detta sepoltura da lui medesimo
lavorata, nella quale è questo epitaffio:



D.O.M.

BACCIUS BANDINELLUS DIVI IACOBI EQUES
SUB HAC SERVATORIS IMAGINE,

A SE EXPRESSA, CUM IACOBA DONIA

UXORE QUIESCIT. ANNO SALUTIS MDLIX.



Lasciò figliuoli maschi e femmine, i quali furono eredi di molte facultà, di
terreni, di case e di danari, le quali egli lasciò loro, et al mondo lasciò
l'opere da noi descritte di scultura e molti disegni in gran numero, i quali
sono appresso i figliuoli, e nel nostro libro ne sono di penna e di matita

alcuni che non si può certamente far meglio.
Rimase il marmo del gigante in maggior contesa che mai, perché

Benvenuto era sempre intorno al Duca e per virtù d'un modello piccolo, che
egli aveva fatto, voleva che 'l Duca glielo desse; dall'altra parte
l'Ammannato, come quello era scultore di marmi e sperimentato in quelli
più che Benvenuto, per molte cagioni giudicava che a lui s'appartenesse

questa opera. Avvenne che a Giorgio bisognò andare a Roma col cardinale
figliuolo del Duca, quando prese il cappello, al quale avendo l'Ammannato
dato un modelletto di cera, secondo che egli desiderava di cavare del
   1098   1099   1100   1101   1102   1103   1104   1105   1106   1107   1108