Page 1110 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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coloro che le girano, et un sole che uscendo d'una nuvola libera Santa
Caterina dalla morte, pregò liberamente Michelagnolo, il quale non poteva
tenere le risa udendo le sciagure del povero Bugiardino, che volesse dirgli
come farebbe otto o dieci figure principali dinanzi a questa tavola, di
soldati che stessino in fila a uso di guardia et in atto di fuggire, cascati,
feriti e morti, perciò che non sapeva egli come fargli scortare in modo che
tutti potessero capire in sì stretto luogo, nella maniera che si era
imaginato, per fila. Il Buonarruoti addunque, per compiacergli, avendo
compassione a quel povero uomo, accostatosi con un carbone alla tavola
contornò de' primi segni, schizzati solamente, una fila di figure ignude
maravigliose, le quali in diversi gesti scortando, variamente cascavano chi
in dietro e chi innanzi, con alcuni morti e feriti fatti con quel giudizio et
eccellenza che fu propria di Michelagnolo. E ciò fatto si partì ringraziato da
Giuliano, il quale non molto dopo menò il Tribolo suo amicissimo a vedere
quello che il Buonarruoto aveva fatto, raccontandogli il tutto. E perché
come si è detto aveva fatto il Buonarruoto le sue figure solamente
contornate, non poteva il Bugiardino metterle in opera, per non vi essere
né ombre, né altro; quando si risolvé il Tribolo ad aiutarlo, per che, fatti
alcuni modelli in bozze di terra, i quali condusse eccellentemente, dando
loro quella fierezza e maniera che aveva dato Michelagnolo al disegno, con
la gradina - che è un ferro intaccato - le gradinò acciò fussero crudette et
avessino più forza, e così fatte le diede a Giuliano.
Ma perché quella maniera non piaceva alla pulitezza e fantasia del
Bugiardino, partito che fu il Tribolo, egli con un pennello, intignendolo di
mano in mano nell'acqua, le lisciò tanto che, levatone via le gradine, le pulì
tutte, di maniera che, dove i lumi avevano a servire per ritratto e fare
l'ombre più crude, si venne a levare via quel buono che faceva l'opera
perfetta. Il che avendo poi inteso il Tribolo dallo stesso Giuliano, si rise
della dapoca semplicità di quell'uomo, il quale finalmente diede finita
l'opera in modo che non si conosce che Michelagnolo la guardasse mai.
In ultimo Giuliano, essendo vecchio e povero e facendo pochissimi lavori, si
messe a una strana et incredibile fatica per fare una Pietà in un
tabernacolo che aveva a ire in Ispagna, di figure non molto grandi, e la
condusse con tanta diligenza, che pare cosa strana a vedere che un
vecchio di quell'età avesse tanta pazienza in fare una sì fatta opera, per
l'amore che all'arte portava. Ne' portelli del detto tabernacolo, per
mostrare le tenebre che furono nella morte del Salvatore, fece una Notte in
campo nero ritratta da quella che è nella sagrestia di San Lorenzo, di mano
di Michelagnolo. Ma perché non ha quella statua altro segno che un
barbagianni, Giuliano, scherzando intorno alla sua pittura della Notte con
l'invenzione de' suoi concetti, vi fece un frugnuolo da uccellare a tordi la