Page 1151 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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che andavano nell'ovato della volta, con diversi animali in mano che
scortano al di sotto in su, gli fece tutti, da uno in fuori, colorire dal
Bronzino, che si portò molto bene. E perché mentre Iacopo et il Bronzino
facevano queste figure, fecero gl'ornamenti intorno Iacone, Pierfrancesco di

Iacopo et altri, restò in poco tempo tutta finita quell'opera con molta
sodisfazione del signor Duca, il quale voleva far dipignere l'altra loggia, ma
non fu a tempo, perciò che essendosi fornito questo lavoro a dì 13 di
dicembre 1536, alli sei di gennaio seguente fu quel signore illustrissimo

ucciso dal suo parente Lorenzino, e così questa et altre opere rimasono
senza la loro perfezzione. Essendo poi creato il signor duca Cosimo,
passata felicemente la cosa di Monte Murlo e messosi mano all'opera di
Castello, secondo che si è detto nella vita del Tribolo, sua eccellenza

illustrissima per compiacere la signora donna Maria sua madre, ordinò che
Iacopo dipignesse la prima loggia, che si truova entrando nel palazzo di
Castello a man manca. Per che, messovi mano, primieramente disegnò
tutti gl'ornamenti che v'andavano, e gli fece fare al Bronzino per la maggior

parte et [a] coloro che avevano fatto quei di Careggi. Di poi rinchiusosi
dentro da sé solo, andò facendo quell'opera a sua fantasia et a suo
bell'agio, studiando con ogni diligenza, acciò ch'ella fusse molto migliore di
quella di Careggi, la quale non avea lavorata tutta di sua mano, il che

potea fare commodamente, avendo per ciò otto scudi il mese da sua
eccellenza, la quale ritrasse così giovinetta come era nel principio di quel
lavoro, e parimente la signora donna Maria sua madre. Finalmente essendo
stata turata la detta loggia cinque anni, e non si potendo anco vedere

quello che Iacopo avesse fatto, adiratasi la detta signora un giorno con
esso lui, comandò che i palchi e la turata fusse gettata in terra. Ma Iacopo
essendosi raccomandato et avendo ottenuto che si stesse anco alcuni
giorni a scoprirla, la ritoccò prima dove gli parea che n'avesse di bisogno, e

poi fatta fare una tela a suo modo, che tenesse quella loggia (quando que'
signori non v'erano) coperta, acciò l'aria, come avea fatto a Careggi, non si
divorasse quelle pitture lavorate a olio in sulla calcina secca, la scoperse
con grande aspettazione d'ognuno, pensandosi che Iacopo avesse in

quell'opera avanzato se stesso e fatto alcuna cosa stupendissima. Ma
gl'effetti non corrisposero interamente all'opinione. Perciò che, se bene
sono in questa molte parti buone, tutta la proporzione delle figure pare
molto difforme, e certi stravolgimenti et attitudini che vi sono pare che

siano senza misura e molto strane. Ma Iacopo si scusava con dire che non
avea mai ben volentieri lavorato in quel luogo, perciò che essendo fuor di
città par molto sottoposto alle furie de' soldati et ad altri simili accidenti.
Ma non accadeva che egli temesse di questo, perché l'aria et il tempo (per

essere lavorate nel modo che si è detto) le van consumando a poco a
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