Page 1155 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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da tutti i pittori, scultori et architettori. Fu Iacopo molto parco e costumato
uomo, e fu nel vivere e vestire suo più tosto misero che assegnato, e quasi
sempre stette da sé solo, senza volere che alcuno lo servisse o gli
cucinasse. Pure negl'ultimi anni tenne come per allevarselo Battista
Naldini, giovane di buono spirito, il quale ebbe quel poco di cura della vita
di Iacopo che egli stesso volle che se n'avesse, et il quale sotto la disciplina
di lui fece non piccol frutto nel disegno, anzi tale che se ne spera ottima
riuscita. Furono amici del Puntormo in particulare in questo ultimo della sua
vita Pierfrancesco Vernacci, e don Vincenzio Borghini col quale si ricreava
alcuna volta, ma di rado, mangiando con esso loro. Ma sopra ogni altro fu
da lui sempre sommamente amato il Bronzino che amò lui parimente come
grato e conoscente del benefizio da lui ricevuto. Ebbe il Puntormo di
bellissimi tratti, e fu tanto pauroso della morte, che non voleva, non che
altro, udirne ragionare, e fuggiva l'avere a incontrare morti. Non andò mai
a feste, né in altri luoghi dove si ragunassero genti, per non essere stretto
nella calca e fu oltre ogni credenza solitario. Alcuna volta, andando per
lavorare, si mise così profondamente a pensare quello che volesse fare,
che se ne partì senz'avere fatto altro in tutto quel giorno che stare in
pensiero. E che questo gl'avvenisse infinite volte nell'opera di San Lorenzo,
si può credere agevolmente, perciò che quando era risoluto, come pratico e
valente, non istentava punto a far quello che voleva, o aveva deliberato di
mettere in opera.
IL FINE DELLA VITA DI IACOPO DA PUNTORMO, PITTOR FIORENTINO