Page 1157 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Cesis l'ornamento di marmo d'una cappella e sepoltura di lui e di sua
famiglia, che fu murata poi l'anno 1550 nella chiesa di Santa Maria della
Pace, fece fare parte d'alcuni pilastri e zoccoli pieni di fregiature che
andavano in quell'opera a Simone, il quale gli condusse sì bene e sì begli,
che senza ch'io dica quali sono, si fanno conoscere alla grazia e perfezzione
loro in fra gl'altri. Né è possibile veder più belli e capricciosi altari da fare
sacrifizii all'usanza antica di quelli che costui fece nel basamento di
quell'opera. Dopo, il medesimo San Gallo, che facea condurre nel chiostro
di San Pietro in Vincola la bocca di quel pozzo, fece fare al Mosca le sponde
con alcuni mascheroni bellissimi. Non molto dopo, essendo una state
tornato a Firenze et avendo buon nome fra gl'artefici, Baccio Bandinelli che
faceva l'Orfeo di marmo, che fu posto nel cortile del palazzo de' Medici,
fatta condurre la basa di quell'opera da Benedetto da Rovezzano, fece
condurre a Simone i festoni et altri intagli bellissimi che vi sono, ancor che
un festone vi sia imperfetto e solamente gradinato. Avendo poi fatto molte
cose di macigno, delle quali non accade far memoria, disegnava tornare a
Roma, ma seguendo in quel mentre il Sacco non andò altrimenti, ma preso
donna, si stava a Firenze con poche faccende, perché, avendo bisogno
d'aiutare la famiglia e non avendo entrate, si andava trattenendo con ogni
cosa. Capitando adunque in que' giorni a Fiorenza Pietro di Subisso,
maestro di scarpello aretino, il quale teneva di continuo sotto di sé buon
numero di lavoranti, però che tutte le fabriche d'Arezzo passavano per le
sue mani, condusse fra molti altri Simone in Arezzo, dove gli diede a fare
per la casa degl'eredi di Pellegrino da Fossombrone, cittadino aretino, la
qual casa avea già fatta fare Messer Piero Geri, astrologo eccellente, col
disegno d'Andrea Sansovino, e dai nepoti era stata venduta, per una sala
un camino di macigno et un acquaio di non molta spesa. Messovi dunque
mano e cominciato Simone il cammino lo pose sopra due pilastri, facendo
due nicchie nella grossezza di verso il fuoco e mettendo sopra i detti
pilastri architrave, fregio e cornicione et un frontone di sopra con festoni e
con l'arme di quella famiglia. E così continuando, lo condusse con tanti e sì
diversi intagli e sottile magistero, che ancor che quell'opera fusse di
macigno, diventò nelle sue mani più bella che se fusse di marmo e più
stupenda, il che gli venne anco fatto più agevolmente, però che quella
pietra non è tanto dura quanto il marmo e più tosto renosiccia che no.
Mettendo dunque in questo lavoro un'estrema diligenza, condusse ne'
pilastri alcuni trofei, di mezzo tondo e basso rilievo, più belli e più bizzarri
che si possano fare; con celate, calzari, targhe, turcassi et altre diverse
armadure; vi fece similmente maschere, mostri marini et altre graziose
fantasie, tutte in modo ritratte e traforate, che paiono d'argento. Il fregio
poi, che è fra l'architrave et il cornicione, fece con un bellissimo girare di