Page 1159 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Antonio da San Gallo, il quale tornava dalla fortificazione di Parma et
andava a Loreto a finire l'opera della cappella della Madonna, dove aveva
aviati il Tribolo, Raffaello Monte Lupo, Francesco giovane da San Gallo,
Girolamo da Ferrara e Simon Cioli et altri intagliatori, squadratori e

scarpellini, per finire quello che alla sua morte aveva lasciato Andrea
Sansovino imperfetto, fece tanto che condusse là Simone a lavorare, dove
gl'ordinò che non solo avesse cura agl'intagli, ma all'architettura ancora et
altri ornamenti di quell'opera. Nelle quali commessioni si portò il Mosca

molto bene, e, che fu più, condusse di sua mano perfettamente molte cose
et in particolare alcuni putti tondi di marmo che sono in sui frontespizii
delle porte, e, se bene ve ne sono anco di mano di Simon Cioli, i migliori,
che sono rarissimi, son tutti del Mosca. Fece similmente tutti i festoni di

marmo che sono a torno a tutta quell'opera, con bellissimo artifizio e con
graziosissimi intagli e degni di ogni lode. Onde non è maraviglia se sono
amirati et in modo stimati questi lavori, che molti artefici da' luoghi lontani
si sono partiti per andargli a vedere.

Antonio da San Gallo adunque, conoscendo quanto il Mosca valesse in tutte
le cose importanti, se ne serviva con animo. Un giorno, porgendosegli

l'occasione di remunerarlo e fargli conoscere quanto amasse la virtù di lui,
perché essendo, dopo la morte di papa Clemente, creato sommo pontefice
Paulo Terzo Farnese, il quale ordinò, essendo rimasa la bocca del pozzo
d'Orvieto imperfetta, che Antonio n'avesse cura, esso Antonio vi condusse il

Mosca acciò desse fine a quell'opera, la quale aveva qualche difficultà et in
particulare nell'ornamento delle porte, perciò che, essendo tondo il giro
della bocca, colmo di fuori e dentro voto, que' due circoli contendevano
insieme e facevano difficoltà nell'accomodare le porte quadre con

l'ornamento di pietra. Ma la virtù di quell'ingegno pellegrino di Simone
accomodò ogni cosa e condusse il tutto con tanta grazia e perfezzione, che
niuno s'avede che mai vi fusse difficultà. Fece dunque il finimento di questa
bocca e l'orlo di macigno et il ripieno di mattoni, con alcuni epitaffi di pietra

bianca bellissimi et altri ornamenti, riscontrando le porte del pari; vi fece
anco l'arme di detto papa Paulo Farnese di marmo, anzi, dove prima erano
fatte di palle per papa Clemente che aveva fatto quell'opera, fu forzato il
Mosca, e gli riuscì benissimo, a fare delle palle di rilievo, gigli, e così a

mutare l'arme de' Medici in quella di casa Farnese, non ostante, come ho
detto (così vanno le cose del mondo), che di cotanto magnifica opera e
regia fusse stato autore papa Clemente Settimo, del quale non si fece, in
quest'ultima parte e più importante, alcuna menzione. Mentre che Simone

attendeva a finire questo pozzo, gl'Operai di Santa Maria del Duomo
d'Orvieto, disiderando far fine alla cappella di marmo, la quale con ordine
di Michele San Michele veronese s'era condotta infino al basamento con
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