Page 129 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI NICOLA E GIOVANNI PISANI SCULTORI ET ARCHITETTI


Avendo noi ragionato del disegno e della pittura nella vita di Cimabue, e
dell'architettura in quella d'Arnolfo Lapi, si tratterà in questa di Nicola e

Giovanni Pisani della scultura, e delle fabriche ancora, che essi fecero di
grandissima importanza; perché certo non solo come grandi e magnifiche,
ma ancora come assai bene intese meritano l'opere di scoltura et

architettura di costoro d'esser celebrate, avendo essi in gran parte levata
via nel lavorare i marmi e nel fabricar quella vecchia maniera greca goffa e
sproporzionata, et avendo avuto ancora migliore invenzione nelle storie, e
dato alle figure migliore attitudine.

Trovandosi dunque Nicola Pisano sotto alcuni scultori greci che lavorarono
le figure e gl'altri ornamenti d'intaglio del Duomo di Pisa e del tempio di S.

Giovanni, e essendo fra molte spoglie di marmi, stati condotti dall'armata
de' Pisani, alcuni pili antichi che sono oggi nel Camposanto di quella città,
uno ve n'avea fra gl'altri bellissimo, nel quale era sculpita la caccia di
Meleacro e del porco Calidonio con bellissima maniera; perché così
gl'ignudi come i vestiti erano lavorati con molta pratica e con perfettissimo

disegno. Questo pilo, essendo per la sua bellezza stato posto dai Pisani
nella facciata del Duomo, dirimpetto a S. Rocco allato alla porta del fianco
principale, servì per lo corpo della madre della contessa Matelda, se però

sono vere queste parole che intagliate nel marmo si leggono:
Anno Domini M.CXVI. IXa Kalendas Augusti obiit Domina Matthilda felicis

memoriae comitissa, quae pro anima genitricis suae Dominae Beatricis
comitissae venerabilis in hac tumba honorabili quiescentis in multis
partibus [mirifice] hanc dotavit ecclesiam. Quarum animae requiescant in
pace. E poi: Anno Domini MCCCIII. sub dignissimo Operario D. Burgundio

Tadi occasione graduum fiendorum per ipsum circa ecclesiam supradictam
tumba superius notata bis translata fuit, nunc de sedibus primis in
ecclesiam, nunc de ecclesia in hunc locum, ut cernitis, [excellentem].

Nicola, considerando la bontà di quest'opera e piacendogli fortemente,
mise tanto studio e diligenza per imitare quella maniera, et alcune altre
buone sculture che erano in quegl'altri pili antichi, che fu giudicato, non

passò molto, il miglior scultore de' tempi suoi, non essendo stato in
Toscana in que' tempi dopo Arnolfo in pregio niuno altro scultore, che
Fuccio architetto e scultore fiorentino, il quale fece S. Maria sopra Arno in
Firenze l'anno 1229 mettendovi sopra una porta il nome suo; e nella chiesa

di S. Francesco d'Ascesi di marmo la sepoltura della regina di Cipri con
molte figure, et il ritratto di lei particolarmente a sedere sopra un leone,
per dimostrare la fortezza dell'animo di lei, la quale dopo la morte sua
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