Page 1292 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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vengono in fuori facendo risalto, danno luogo alle quattro piane, che vanno
in dentro; e nel vano è un pilo assai grande, che riceve acque in gran copia
da quattro fiumi di marmo che accompagnano il corpo del vaso di tutta la
fonte intorno alle dette otto facce; la qual fonte posa sopra un ordine di
quattro scalee che fanno dodici facce: otto maggiori che fanno la forma
dell'angolo, e quattro minori dove sono i pili. E sotto i quattro fiumi sono le
sponde alte palmi cinque, et in ciascun angolo (che tutti fanno venti facce)
fa ornamento un termine; la circonferenza del primo vaso dall'otto facce è
centodue palmi et il diametro è trentaquattro, et in ciascuna delle dette
venti facce è intagliata una storietta di marmo in basso rilievo, con poesie
di cose convenienti a fonti et acque, come dire il cavallo Pegaso che fa il
fonte Castalio, Europa che passa il mare, Icaro che volando cade nel
medesimo, Aretusa conversa in fonte, Iason che passa il mare col montone
d'oro, Narciso converso in fonte, Diana nel fonte che converte Ateon in
cervio, con altre simili. Negl'otto angoli che dividono i risalti delle scale
della fonte che saglie due gradi andando ai pili et ai fiumi e quattro alle
sponde angolari sono otto mostri marini in diverse forme a giacere sopra
certi dadi, con le zampe dinanzi che posano sopra alcune maschere, le
quali gettano acqua in certi vasi. I fiumi che sono in sulla sponda et i quali
posano di dentro sopra un dado tanto alto, che pare che seggano
nell'acqua, sono il Nilo con sette putti, il Tevere circondato da una infinità
di palme e trofei, l'Ibero con molte vittorie di Carlo Quinto et il fiume
Cumano vicino a Messina, dal quale si prendono l'acque di questa fonte,
con alcune storie e ninfe fatte con belle considerazioni. Et insino a questo
piano di dieci palmi sono sedici getti d'acqua grossissimi: otto ne fanno le
maschere dette, quattro i fiumi e quattro alcuni pesci alti sette palmi, i
quali stando nel vaso ritti e con la testa fuora gettano acqua dalla parte
della maggior faccia. Nel mezzo dell'otto facce, sopra un dado alto quattro
palmi, sono sopra ogni canto una serena con l'ale e senza braccia, e sopra
queste, le quali si annodano nel mezzo, sono quattro tritoni alti otto palmi,
i quali anch'essi con le code annodate e con le braccia reggono una gran
tazza, nella quale gettano acqua quattro maschere intagliate
superbamente; di mezzo alla quale tazza surgendo un piede tondo sostiene
due maschere bruttissime, fatte per Scilla e Cariddi, le quali sono
conculcate da tre ninfe ignude grandi sei palmi l'una, sopra le quali è posta
l'ultima tazza, che da loro è con le braccia sostenuta. Nella quale tazza,
facendo basamento quattro delfini col capo basso e con le code alte,
reggono una palla, di mezzo alla quale per quattro teste esce acqua che va
in alto e così dai delfini sopra i quali sono a cavallo quattro putti nudi.
Finalmente nell'ultima cima è una figura armata rappresentante Orione,
stella celeste, che ha nello scudo l'arme della città di Messina, della quale