Page 1293 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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si dice, o più tosto si favoleggia essere stata edificatrice.
Così fatta dunque è la detta fonte di Messina, ancor che non si possa così

ben con le parole come si farebbe col disegno dimostrarla. E perché ella
piacque molto a' messinesi, gliene feciono fare un'altra in sulla marina
dove è la dogana, la quale riuscì anch'essa bella e ricchissima; et ancor che
quella similmente sia a otto facce, è nondimeno diversa dalla sopra detta,

perciò che questa ha quattro facce di scale che sagliono tre gradi, e quattro
altre minori mezze tonde, sopra le quali dico è la fonte in otto facce; e le
sponde della fontana grande di sotto hanno al pari di loro in ogni angolo un
piedistallo intagliato, e nelle facce della parte dinanzi un altro in mezzo a

quattro di esse. Dalle parte poi dove sono le scale tonde è un pilo di
marmo aovato, nel quale per due maschere, che sono nel parapetto sotto
le sponde intagliate, si getta acqua in molta copia; e nel mezzo del bagno
di questa fontana è un basamento alto a proporzione, sopra il quale è

l'arme di Carlo Quinto et in ciascun angolo di detto basamento è un cavallo
marino che fra le zampe schizza acqua in alto. E nel fregio del medesimo,
sotto la cornice di sopra, sono otto mascheroni che gettano all'ingiù otto
polle d'acqua, et in cima è un Nettunno di braccia cinque il quale avendo il

tridente in mano posa la gamba ritta a canto a un delfino; sono poi dalle
bande sopra due altri basamenti Scilla e Cariddi in forma di due mostri,
molto ben fatti, con teste di cane e di furie intorno. La quale opera finita
similmente piacque molto a' messinesi i quali avendo trovato un uomo

secondo il gusto loro diedero, finite le fonti, principio alla facciata del
Duomo, tirandola alquanto inanzi, e dopo ordinarono di far dentro dodici
cappelle d'opera corinzia, cioè sei per banda con i dodici Apostoli di marmo
di braccia cinque l'uno, delle quali tutte ne furono solamente finite quattro

dal frate, che vi fece di sua mano un San Pietro et un San Paulo, che furono
due grandi e molto buone figure. Doveva anco fare in testa della cappella
maggiore un Cristo di marmo, con ricchissimo ornamento intorno, e sotto
ciascuna delle statue degl'Apostoli una storia di basso rilievo, ma per allora

non fece altro.

In sulla piazza del medesimo Duomo ordinò con bella architettura il tempio
di San Lorenzo, che gli fu molto lodato. In sulla marina fu fatta di suo
ordine la torre del fanale, e mentre che queste cose si tiravano innanzi,
fece condurre in San Domenico per il capitan Cicala una cappella, nella
quale fece di marmo una Nostra Donna grande quanto il naturale, e nel

chiostro della medesima chiesa, alla cappella del signor Agnolo Borsa, fece
in marmo di basso rilievo una storia, che fu tenuta bella e condotta con
molta diligenza; fece anco condurre, per lo muro di Santo Agnolo, acqua

per una fontana e vi fece di sua mano un putto di marmo grande che versa
in un vaso molto adorno e benissimo accomodato, che fu tenuta bell'opera,
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