Page 1382 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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lui donati detti prigioni al signor Ruberto Strozzi per trovarsi Michelagnolo
malato in casa sua, che furono mandati poi a donare al re Francesco, e'
quali sono oggi a Cevan in Francia); et otto statue abozzò in Roma
parimente, et a Fiorenza ne abozzò cinque, e finì una Vittoria con un
prigion sotto, qual sono oggi appresso del duca Cosimo, stati donati da
Lionardo suo nipote a sua eccellenza, che la Vittoria l'ha messa nella sala
grande del suo palazzo, dipinta dal Vasari. Finì il Moisè di cinque braccia di
marmo, alla quale statua non sarà mai cosa moderna alcuna che possa
arrivare di bellezza, e delle antiche ancora si può dire il medesimo,
avvenga che egli con gravissima attitudine sedendo, posa un braccio in
sulle tavole che egli tiene con una mano, e con l'altra si tiene la barba, la
quale nel marmo svellata e lunga è condotta di sorte, che i capegli, dove
ha tanta dificultà la scultura, son condotti sottilissimamente piumosi,
morbidi e sfilati d'una maniera, che pare impossibile che il ferro sia
diventato pennello; et inoltre alla bellezza della faccia, che ha certo aria di
vero Santo e terribilissimo principe, pare che mentre lo guardi abbia voglia
di chiedergli il velo per coprirgli la faccia, tanto splendida e tanto lucida
appare altrui. Et ha sì bene ritratto nel marmo la divinità che Dio aveva
messo nel santissimo volto di quello, oltreché vi sono i panni straforati e
finiti con bellissimo girar di lembi, e le braccia di muscoli, e le mane di
ossature, e' nervi sono a tanta bellezza e perfezzione condotte, e le gambe
appresso, e le ginocchia, et i piedi sotto di sì fatti calzari accomodati, et è
finito talmente ogni lavoro suo che Moisè può più oggi che mai chiamarsi
amico di Dio, poiché tanto innanzi agli altri ha voluto mettere insieme e
preparargli il corpo per la sua ressurrezione, per le mani di Michelagnolo; e
seguitino gli ebrei di andare, come fanno ogni sabato, a schiera, e maschi
e femine, come gli storni a visitarlo et adorarlo: che non cosa umana, ma
divina adoreranno.
Dove finalmente pervenne allo accordo e fine di questa opera, la quale
delle quattro parti se ne murò poi in San Piero in Vincola una delle minori.
Dicesi che mentre che Michelagnolo faceva questa opera, venne a Ripa
tutto il restante de' marmi per detta sepoltura che erano rimasti a Carrara,
e' quali fur fatti condurre cogl'altri sopra la piazza di San Pietro, e perché
bisognava pagarli a chi gli aveva condotti, andò Michelagnolo come era
solito al Papa; ma avendo Sua Santità in quel dì cosa che gli importava per
le cose di Bologna, tornò a casa e pagò di suo detti marmi pensando
averne l'ordine subito da Sua Santità. Tornò un altro giorno per parlarne al
Papa, e trovato dificultà a entrare, perché un palafreniere gli disse che
avessi pazienzia, che aveva commessione di non metterlo drento, fu detto
da un vescovo al palafreniere: "Tu non conosci forse questo uomo".
"Troppo ben lo conosco", disse il palafrenieri, "ma io son qui per far quel