Page 1384 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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malato il cardinale non poté andargli; et arrivati dinanzi al Papa,
inginocchiatosi Michelagnolo, lo guardò Sua Santità a traverso e come
sdegnato, e gli disse: "In cambio di venire tu a trovare noi, tu hai aspettato
che venghiamo a trovar te?", volendo inferire che Bologna è più vicina a

Fiorenza che Roma. Michelagnolo con le mani cortese et a voce alta gli
chiese umilmente perdono, scusandosi che quel che aveva fatto era stato
per isdegno, non potendo sopportare d'essere cacciato così via, e che
avendo errato di nuovo gli perdonassi. Il vescovo che aveva al Papa offerto

Michelagnolo, scusandolo diceva a Sua Santità che tali uomini sono
ignoranti e che da quell'arte in fuora non valevano in altro, e che volentieri
gli perdonassi. Al Papa venne còllora, e con una mazza che avea rifrustò il
vescovo dicendogli: "Ignorante sei tu che gli di' villania, che non gliene

diciàn noi". Così dal palafrenieri fu spinto fuori il vescovo con frugoni, e
partito, et il Papa sfogato la còllora sopra di lui, benedì Michelagnolo, il
quale con doni e speranze fu trattenuto in Bologna tanto, che Sua Santità
gli ordinò che dovessi fare una statua di bronzo a similitudine di papa

Giulio, cinque braccia d'altezza; nella quale usò arte bellissima nella
attitudine, perché nel tutto avea maestà e grandezza, e ne' panni mostrava
ricchezza e magnificenza, e nel viso animo, forza, prontezza e terribilità.
Questa fu posta in una nicchia sopra la porta di San Petronio. Dicesi che

mentre Michelagnolo la lavorava, vi capitò il Francia orefice e pittore
eccellentissimo per volerla vedere, avendo tanto sentito delle lodi e della
fama di lui e delle opere sue, e non avendone vedute alcuna. Furono
adunque messi mezzani, perché vedesse questa, e n'ebbe grazia. Onde

veggendo egli l'artificio di Michelagnolo, stupì; per il che fu da lui
dimandato che gli pareva di quella figura, rispose il Francia che era un
bellissimo getto et una bella materia. Là dove parendo a Michelagnolo che
egli avessi lodato più il bronzo che l'artifizio, disse: "Io ho quel medesimo

obligo a papa Giulio che me l'ha data, che voi agli speziali che vi danno i
colori per dipignere", e con còllora in presenza di que' gentiluomini disse
che egli era un goffo. E di questo proposito medesimo venendogli innanzi
un figliuolo del Francia su detto, che era molto bel giovanetto, gli disse:

"Tuo padre fa più belle figure vive che dipinte".
Fra i medesimi gentiluomini fu uno non so chi, che dimandò a Michelagnolo

qual credeva che fussi maggiore, o la statua di quel Papa, o un par di bo',
et ei rispose: "Secondo che buoi, se di questi bolognesi, oh! senza dubio
son minori i nostri da Fiorenza". Condusse Michelagnolo questa statua
finita di terra innanzi che 'l Papa partissi di Bologna per Roma; et andato

Sua Santità a vedere, né sapeva che se gli porre nella man sinistra alzando
la destra con un atto fiero, che 'l Papa dimandò s'ella dava la benedizione o
la maladizione. Rispose Michelagnolo che l'annunziava il popolo di Bologna,
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