Page 1389 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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l'età dell'oro, per non essere allora la Italia ne' travagli e nelle miserie che
ella è stata poi. Così in mezzo di loro tengono alcune medaglie drentovi
storie in bozza e contrafatte in bronzo e d'oro, cavate dal Libro de' Re.
Senza che egli per mostrare la perfezzione dell'arte e la grandezza de Dio,

fece nelle istorie il suo dividere la luce dalle tenebre, nelle quale si vede la
maestà sua che con le braccia aperte si sostiene sopra sé solo e mostra
amore insieme et artifizio. Nella seconda fece con bellissima discrezione et
ingegno quando Dio fa il sole e la luna, dove è sostenuto da molti putti e

mostrasi molto terribile per lo scorto delle braccia e delle gambe. Il
medesimo fece nella medesima storia quando benedetto la terra e fatto gli
animali, volando si vede in quella volta una figura che scorta, e dove tu
camini per la cappella, continuo gira, e si voltan per ogni verso; così

nell'altra quando divide l'acqua dalla terra: figure bellissime et acutezze
d'ingegno degne solamente d'essere fatte dalle divinissime mani di
Michelagnolo. E così seguitò sotto a questo la creazione di Adamo, dove ha
figurato Dio portato da un gruppo di Angioli ignudi e di tenera età, i quali

par che sostenghino non solo una figura, ma tutto il peso del mondo,
apparente tale mediante la venerabilissima maiestà di quello e la maniera
del moto, nel quale con un braccio cigne alcuni putti, quasi che egli si
sostenga, e con l'altro porge la mano destra a uno Adamo, figurato di

bellezza, di attitudine e di dintorni di qualità che e' par fatto di nuovo dal
sommo e primo suo creatore più tosto che dal pennello e disegno d'uno
uomo tale. Poco di sotto a questa in una altra istoria fé il suo cavar della
costa della madre nostra Eva, nella quale si vede quegli ignudi l'un quasi

morto per essere prigion del sonno, e l'altra divenuta viva e fatta
vigilantissima per la benedizione di Dio. Si conosce dal pennello di questo
ingegnosissimo artefice interamente la diferenza che è dal sonno alla
vigilanza, e quanto stabile e ferma possa apparire umanamente parlando

la maestà divina. Séguitale di sotto come Adamo, alle persuasioni d'una
figura mezza donna e mezza serpe, prende la morte sua e nostra nel
pomo, e veggonvisi egli et Eva cacciati di Paradiso. Dove nelle figure
dell'Angelo appare con grandezza e nobiltà la esecuzione del mandato d'un

Signore adirato, e nella attitudine di Adamo il dispiacere del suo peccato,
insieme con la paura della morte; come nella femina similmente si conosce
la vergogna, la viltà e la voglia del raccomandarsi, mediante il suo
restrignersi nelle braccia, giuntar le mani a palme e mettersi il collo in

seno; e nel torcer la testa verso l'Angelo, che ella ha più paura della
iustizia che speranza nella misericordia divina. Né di minor bellezza è la
storia del sacrificio di Caino et Abel, dove sono chi porta le legne e chi
soffia chinato nel fuoco et altri che scannono la vittima; la quale certo non

è fatta con meno considerazione et accuratezza che le altre. Usò l'arte
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