Page 1388 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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"Che la cappella si arrichisca di colori e d'oro, ché l'è povera". Michelagnolo
con domestichezza rispondeva: "Padre Santo, in quel tempo gli uomini non
portavano addosso oro, e quegli che son dipinti non furon mai troppo ricchi,
ma santi uomini, perch'egli sprezaron le ricchezze". Fu pagato in più volte a

Michelagnolo dal Papa a conto di quest'opera tremila scudi, che ne dovette
spendere in colori venticinque. Fu condotta questa opera con suo
grandissimo disagio dello stare a lavorare col capo all'insù, e talmente
aveva guasto la vista, che non poteva leggere lettere né guardar disegni se

non all'insù; che gli durò poi parecchi mesi, et io ne posso fare fede, che
avendo lavorato cinque stanze in volta per le camere grandi del palazzo del
duca Cosimo, se io non avessi fatto una sedia che s'appoggiava la testa e
si stava a giacere lavorando, non le conducevo mai, ché mi ha rovinato la

vista et indebolito la testa di maniera, che me ne sento ancora e stupisco
che Michelagnolo reggessi tanto a quel disagio. Imperò acceso ogni dì più
dal desiderio del fare et allo acquisto e miglioramento che fece, non
sentiva fatica né curava disagio.

È il partimento di questa opera accomodato con sei peducci per banda et
uno nel mezzo delle faccie da' piè e da capo, ne' quali ha fatto di braccia

sei di grandezza, drento Sibille e Profeti, e nel mezzo da la Creazione del
mondo fino al Diluvio e la inebriazione di Noè, e nelle lunette tutta la
Generazione di Gesù Cristo. Nel partimento non ha usato ordine di
prospettive che scortino, né v'è veduta ferma, ma è ito accomodando più il

partimento alle figure che le figure al partimento, bastando condurre gli
ignudi e' vestiti con perfezzione di disegno, che non si può né fare, né s'è
fatto mai opera, et a pena con fatica si può imitare il fatto. Questa opera è
stata et è veramente la lucerna dell'arte nostra, che ha fatto tanto

giovamento e lume all'arte della pittura, che ha bastato a illuminare il
mondo, per tante centinaia d'anni in tenebre stato. E nel vero non curi più
chi è pittore di vedere novità et invenzioni, e di attitudini, abbigliamenti
addosso a figure, modi nuovi d'aria e terribilità di cose variamente dipinte,

perché tutta quella perfezzione che si può dare a cosa che in tal magisterio
si faccia a questa ha dato. Ma stupisca ora ogni uomo che in quella sa
scorger la bontà delle figure, la perfezzione degli scorti, la stupendissima
rotondità di contorni, che hanno in sé grazia e sveltezza, girati con quella

bella proporzione che nei belli ignudi si vede, ne' quali per mostrar gli
stremi e la perfezzione dell'arte, ve ne fece di tutte l'età, diferenti d'aria e
di forma così nel viso come ne' lineamenti, di aver più sveltezza e
grossezza nelle membra, come ancora si può conoscere nelle bellissime

attitudini che diferente[mente] e' fanno sedendo e girando e sostenendo
alcuni festoni di foglie di quercia e di ghiande messe per l'arme e per
l'impresa di papa Giulio, denotando che a quel tempo et al governo suo era
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