Page 1391 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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suoi pensieri a qualche cosa. Similmente pose sopra la porta della cappella
il vecchio Zacheria, il quale cercando per il libro scritto d'una cosa che egli
non truova sta con una gamba alta e l'altra bassa, e mentre che la furia del
cercare quel che non truova lo fa stare così, non si ricorda del disagio che

egli in così fatta positura patisce. Questa figura è di bellissimo aspetto per
la vecchiezza et è di forma alquanto grossa et ha un panno con poche
pieghe, che è bellissimo, oltra che e' vi è un'altra Sibilla, che voltando in
verso l'altare dall'altra banda col mostrare alcune scritte, non è meno da

lodare coi suoi putti che si siano l'altre. Ma chi considererà Isaia profeta
che gli è di sopra, il quale stando molto fiso ne' suoi pensieri ha le gambe
sopraposte l'una e l'altra, e tenendo una mano dentro al libro per segno del
dove egli leggeva ha posato l'altro braccio col gomito sopra il libro et

apoggiato la gota alla mano, chiamato da un di quei putti che egli ha
dietro, volge solamente la testa senza sconciarsi niente del resto, vedrà
tratti veramente tolti dalla natura stessa, vera madre dell'arte, e vedrà una
figura che tutta bene studiata può insegnare largamente tutti i precetti del

buon pittore. Sopra a questo Profeta è una Sibilla vecchia bellissima che
mentre che ella siede studia in un libro con una eccessiva grazia, e non
senza belle attitudini di due putti che le sono intorno. Né si può pensare di
immaginarsi di poter agiugnere alla eccellenza della figura di un giovane

fatto per Daniello, il quale scrivendo in un gran libro cava di certe scritte
alcune cose e le copia con una avidità incredibile. E per sostenimento di
quel peso gli fece un putto fra le gambe, che lo regge mentre che egli
scrive, il che non potrà mai paragonare pennello tenuto da qual si voglia

mano; così come la bellissima figura della Libica, la quale avendo scritto un
gran volume tratto da molti libri, sta con una attitudine donnesca per
levarsi in piedi, et in un medesimo tempo mostra volere alzarsi e serrare il
libro: cosa difficilissima per non dire impossibile ad ogni altro che al suo

maestro.
Che si può egli dire delle quattro storie da' canti, ne' peducci di quella

volta? Dove nell'una Davit, con quella forza puerile che più si può, nella
vincita d'un gigante spiccandoli il collo fa stupire alcune teste di soldati che
sono intorno al campo; come ancora maravigliare altrui le bellissime
attitudini che egli fece nella storia di Iudit, nell'altro canto, nella quale

apparisce il tronco di Oloferne, che privo della testa si risente, mentre che
ella mette la morta testa in una cesta, in capo a una sua fantesca vecchia,
la quale per essere grande di persona si china acciò Iudit la possa
aggiugnere per acconciarla bene; e mentre che ella tenendo le mani al

peso cerca di ricoprirla, e voltando la testa verso il tronco, il quale così
morto nello alzare una gamba et un braccio fa romore dentro nel
padiglione, mostra nella vista il timore del campo e la paura del morto:
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