Page 1393 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1393





v'ha scoperto il vero dal falso, il quale v'adombrava l'intelletto. Ringraziate
di ciò dunque il Cielo e sforzatevi di imitare Michelagnolo in tutte le cose.
Sentissi nel discoprirla correre tutto il mondo d'ogni parte, e questo bastò
per fare rimanere le persone trasecolate e mutole; laonde il Papa, di tal

cosa ingrandito e dato animo a sé di far maggiore impresa, con danari e
ricchi doni rimunerò molto Michelagnolo, il quale diceva alle volte de'
favori, che gli faceva quel Papa, tanto grandi che mostrava di conoscere
grandemente la virtù sua; e se talvolta per una sua cotale amorevolezza gli

faceva villania la medicava con doni e favori segnalati: come fu quando
dimandandogli Michelagnolo licenzia una volta di andare a fare il San
Giovanni a Fiorenza, e chiestogli per ciò danari, disse: "Be', questa cappella
quando sarà fornita?"; "Quando potrò, Padre Santo"; il Papa che aveva una

mazza in mano percosse Michelagnolo dicendo: "Quando potrò, quando
potrò: te la farò finire bene io". Però tornato a casa Michelagnolo per
mettersi in ordine per ire a Fiorenza, mandò subito il Papa Cursio, suo
camerieri, a Michelagnolo con cinquecento scudi, dubitando che non facessi

delle sue, a placarlo, facendo scusa del Papa che ciò erano tutti favori et
amorevolezze. E perché conosceva la natura del Papa e finalmente
l'amava, se ne rideva, vedendo poi finalmente ritornare ogni cosa in favore
et util suo, e che procurava quel Pontefice ogni cosa per mantenersi questo

uomo amico.
Dove che, finito la cappella et innanzi che venissi quel Papa a morte,

ordinò Sua Santità, se morissi, al cardinale Santiquattro et al cardinale
Aginense suo nipote che facessi finire la sua sepoltura con minor disegno
che 'l primo. Al che fare di nuovo si messe Michelagnolo, e così diede
principio volentieri a questa sepoltura per condurla una volta senza tanti

impedimenti al fine, che n'ebbe sempre di poi dispiacere e fastidi e travagli
più che di cosa che facessi in vita, e ne acquistò per molto tempo in un
certo modo nome d'ingrato verso quel Papa, che l'amò e favorì tanto. Di
che egli alla sepoltura ritornato, quella di continuo lavorando e parte

mettendo in ordine disegni da potere condurre le facciate della cappella,
volse la fortuna invidiosa che di tal memoria non si lasciasse quel fine che
di tanta perfezzione aveva avuto principio; perché successe in quel tempo
la morte di papa Giulio, onde tal cosa si misse in abandono per la

creazione di papa Leone Decimo, il quale d'animo e valore non meno
splendido che Giulio, aveva desiderio di lasciare nella patria sua per essere
stato il primo Pontefice di quella, in memoria di sé e d'uno artefice divino e
suo cittadino, quelle maraviglie che un grandissimo principe come esso

poteva fare. Per il che dato ordine che la facciata di S. Lorenzo di Fiorenza,
chiesa dalla casa de' Medici fabricata, si facesse per lui, fu cagione che il
lavoro della sepoltura di Giulio rimase imperfetto, e richiese Michelagnolo
   1388   1389   1390   1391   1392   1393   1394   1395   1396   1397   1398