Page 1449 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1449





et onoranza da farsi quattro uomini: Agnolo Bronzino e Giorgio Vasari
pittori, Benvenuto Cellini e Bartolomeo Amannati, scultori, tutti di chiaro
nome e d'illustre valore nelle lor arti, acciò dico questi consultassono e
fermassono fra loro e col luogotenente quanto che e come si avesse a fare

ciascuna cosa, con facultà di poter disporre di tutto il corpo della
Compagnia et Accademia. Il quale carico presero tanto più volentieri
offerendosi, come fecero, di bonissima voglia, tutti i giovani e vecchi,
ciascuno nella sua professione, di fare quelle pitture e statue che

s'avessono a fare in quell'onoranza. Dopo ordinarono che il luogotenente
per debito del suo uffizio et i consoli in nome della Compagnia et
Accademia significassero il tutto al signor Duca, e chiedessono quegli aiuti
e favori che bisognavano, e specialmente che le dette essequie si

potessono fare in San Lorenzo, chiesa dell'illustrissima casa de' Medici, e
dove è la maggior parte dell'opere che di mano di Michelagnolo si veggiono
in Firenze. E che oltre ciò sua eccellenza si contentasse che Messer
Benedetto Varchi facesse e recitasse l'orazione funerale, acciò che

l'eccellente virtù di Michelagnolo fusse lodata dall'eccellente eloquenza di
tant'uomo, quanto era il Varchi, il quale per essere particularmente a'
servigii di sua eccellenza non arebbe preso, senza parola di lei, cotal
carico, ancor che come amorevolissimo di natura et affezionatissimo alla

memoria di Michelagnolo erano certissimi che, quanto a sé, non l'arebbe
mai ricusato. Questo fatto, licenziati che furono gl'accademici, il detto
luogotenente scrisse al signor Duca una lettera di questo preciso tenore:



Avendo l'Accademia e Compagnia de' Pittori e Scultori consultato fra loro,
quando sia con satisfazione di Vostra Eccellenzia illustrissima di onorare in
qualche parte la memoria di Michelagnolo Buonarruoti, sì per il debito
generale di tanta virtù, nella loro professione del maggior artefice che forse

sia stato mai, e loro particolare, per l'interesse della comune patria, sì
ancora per il gran giovamento che queste professioni hanno ricevuto della
perfezione dell'opere et invenzioni sue, tal che pare che sia loro obligo

mostrarsi amorevoli in quel modo ch'ei possono alla sua virtù, hanno per
una loro esposto a Vostra Eccellenzia illustrissima questo loro desiderio e
ricercatola come loro proprio refugio di certo aiuto. Io pregato da loro e
(come giudico) obligato, per essersi contentata Vostra Eccellenzia
illustrissima che io sia ancora questo anno con nome di suo luogotenente

in loro compagnia, et aggiunto che la cosa mi pare piena di cortesia e
d'animi virtuosi e grati; ma molto più conoscendo quanto Vostra Eccellenzia
illustrissima è favoritore della virtù, e come un porto et un unico protettore

in questa età delle persone ingegnose, avanzando in questo i suoi antinati,
i quali alli eccellenti di queste professioni feciono favori straordinari,
   1444   1445   1446   1447   1448   1449   1450   1451   1452   1453   1454