Page 1451 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Accademia e Compagnia del Disegno; secondamente la pregano che voglia
far commettere a Messer Benedetto Varchi che non solo voglia fare
l'orazione funerale, ma ancora recitarla di propria bocca, come ha
promesso di voler fare liberissimamente, pregato da noi, ogni volta che
Vostra Eccellenzia illustrissima se ne contenti. Nel terzo luogo supplicano e
pregano quella, che le piaccia, per la medesima bontà e liberalità sua,
sovenirgli di tutto quello che in celebrare dette essequie, oltra la loro
possibilità, la quale è piccolissima, facesse loro di bisogno. E tutte queste
cose e ciascuna d'esse si sono trattate e diliberate alla presenza e con
consentimento del molto magnifico e reverendo monsignore Messer
Vincenzio Borghini, priore degl'Innocenti, luogotenente di Sua Eccellenzia
illustrissima di detta Accademia e Compagnia del Disegno. La quale, etc.
Alla quale lettera dell'Accademia fece il Duca questa risposta:
Carissimi nostri, siamo molto contenti di sodisfare pienamente alle vostre
petizioni, tanta è stata sempre l'affezione che noi portiamo alla rara virtù di
Michelagnolo Buonarruoti e portiamo ora a tutta la professione vostra; però
non lasciate di essequire quanto voi avete in proponimento di fare per
l'essequie di lui, ché noi non mancheremo di sovenire a' bisogni vostri; et
intanto si è scritto a Messer Benedetto Varchi per l'orazione et allo
spedalingo quello di più che ci soviene in questo proposito, e state sani. Di
Pisa.
La lettera al Varchi fu questa:
Messer Benedetto nostro carissimo. L'affezione che noi portiamo alla rara
virtù di Michelagnolo Buonarruoti, ci fa desiderare che la memoria di lui sia
onorata e celebrata in tutti modi; però ci sarà cosa grata che per amore
nostro vi pigliate cura di fare l'orazione, che si arà da ricitare nell'essequie
di lui, secondo l'ordine preso dalli deputati dell'Accademia, e gratissima se
sarà recitata per l'organo vostro. E state sano.
Scrisse anco Messer Bernardino Grazini ai detti deputati che nel Duca non
si sarebbe potuto disiderare più ardente disiderio intorno a ciò di quello che
avea mostrato, e che si promettessino ogni aiuto e favore da sua
eccellenzia illustrissima.
Mentre che queste cose si trattavano a Firenze, Lionardo Buonarruoti