Page 1452 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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nipote di Michelagnolo, il quale intesa la malatia del zio si era per le poste
trasferito a Roma, ma non l'aveva trovato vivo, avendo inteso da Daniello
da Volterra, stato molto familiare amico di Michelagnolo, e da altri ancora
che erano stati intorno a quel santo vecchio, che egli aveva chiesto e

pregato che il suo corpo fusse portato a Fiorenza, sua nobilissima patria,
della quale fu sempre tenerissimo amatore, aveva con prestezza, e perciò
buona resoluzione, cautamente cavato il corpo di Roma, e come fusse
alcuna mercanzia inviatolo verso Firenze in una balla. Ma non è qui da

tacere che quest'ultima risoluzione di Michelagnolo dichiarò, contra
l'openione d'alcuni, quello che era verissimo: cioè che l'essere stato molti
anni assente da Firenze, non era per altro stato che per la qualità dell'aria,
perciò che la sperienza gli aveva fatto conoscere che quella di Firenze, per

essere acuta e sottile, era alla sua complessione nimicissima, e che quella
di Roma più dolce e temperata l'aveva mantenuto sanissimo fino al
novantesimo anno, con tutti i sensi così vivaci et interi come fussero stati
mai, e con sì fatte forze, secondo quell'età, che insino all'ultimo giorno non

aveva lasciato d'operare alcuna cosa. Poi che dunque per così sùbita e
quasi improvisa venuta non si poteva far per allora quello che fecero poi,
arrivato il corpo di Michelagnolo in Firenze fu messa, come vollono i
deputati, la cassa il dì medesimo ch'ella arrivò in Fiorenza, cioè il dì undici

di marzo, che fu in sabato, nella Compagnia dell'Assunta, che è sotto l'altar
maggiore e sotto le scale di dietro di San Piero Maggiore, senza che fusse
tocca di cosa alcuna. Il dì seguente, che fu la domenica della seconda
settimana di Quaresima, tutti i pittori, scultori et architetti si ragunarono

così dissimulatamente intorno a San Piero, dove non avevano condotto
altro che una coperta di velluto, fornita tutta e trapuntata d'oro, che
copriva la cassa e tutto il feretro, sopra la quale cassa era una imagine di
Crucifisso. Intorno poi a mezza ora di notte, ristretti tutti intorno al corpo,

in un subito i più vecchi et eccellenti artefici diedero di mano a una gran
quantità di torchi che li erano stati condotti, et i giovani a pigliare il feretro
con tanta prontezza, che beato colui che vi si poteva accostare e sotto
mettervi le spalle, quasi credendo d'avere nel tempo avenire a poter

gloriarsi d'aver portato l'ossa del maggior uomo che mai fusse nell'arti loro.
L'essere stato veduto intorno a San Piero un certo che di ragunata, aveva
fatto, come in simili casi adiviene, fermarvi molte persone, e tanto più
essendosi bucinato che il corpo di Michelagnolo era venuto e che si aveva a

portare in Santa Croce. E se bene, come ho detto, si fece ogni opera che la
cosa non si sapesse, acciò che spargendosi la fama per la città non vi
concorresse tanta moltitudine che si potesse fuggire un certo che di
tumulto e confusione, et ancora perché desideravano che quel poco che

volevan fare per allora venisse fatto con più quiete che pompa, riserbando
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