Page 1592 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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architetto del palazzo; ma era stato posto il tetto tanto basso, che tutte
quelle stanze avevano poco sfogo et erano nane affatto, ma perché l'alzare
i cavagli et il tetto era cosa lunga, consigliai che si facesse uno spartimento
e ricinto di travi con sfondati grandi di braccia due e mezzo fra i cavagli del

tetto, e con ordine di mensole per lo ritto che facessono fregiatura circa a
due braccia sopra le travi; la qual cosa piacendo molto a sua eccellenza,
diede ordine subito che così si facesse, e che il Tasso lavorasse i legnami
et i quadri, dentro ai quali si aveva a dipignere la geneologia degli dei, per

poi seguitare l'altre stanze.
Mentre dunque che si lavoravano i legnami di detti palchi, avuto licenza dal

Duca, andai a starmi due mesi fra Arezzo e Cortona, parte per dar fine ad
alcuni miei bisogni e parte per fornire un lavoro in fresco cominciato in
Cortona nelle facciate e volta della Compagnia del Gesù. Nel qual luogo
feci tre istorie della vita di Gesù Cristo, e tutti i sacrificii stati fatti a Dio nel

Vecchio Testamento da Caino et Abel infino a Nemia profeta, dove anche
in quel mentre accomodai di modelli e disegni la fabrica della Madonna
Nuova fuor della città. La quale opera del Gesù finita, tornai a Fiorenza con
tutta la famiglia l'anno 1555, al servizio del duca Cosimo; dove cominciai e

finii i quadri e le facciate et il palco di detta sala di sopra chiamata degli
Elementi, facendo nei quadri, che sono undici, la castrazione di Cielo per
l'Aria, et in un terrazzo a canto a detta sala feci nel palco i fatti di Saturno
e di Opi, e poi nel palco d'un'altra camera grande tutte le cose di Cerere e

Proserpina; in una camera maggiore, che è allato a questa, similmente nel
palco, che è ricchissimo, istorie della dea Berecinzia e di Cibele col suo
trionfo e le 4 stagioni, e nelle facce tutti e dodici mesi. Nel palco d'un'altra,
non così ricca, il nascimento di Giove, il suo essere nutrito dalla capra

Alfea, col rimanente dell'altre cose di lui più segnalate. In un altro terrazzo
a canto alla medesima stanza, molto ornato di pietre e di stucchi, altre
cose di Giove e Giunone. E finalmente nella camera che segue il nascere
d'Ercole con tutte le sue fatiche, e quello che non si poté mettere nel palco

si mise nelle fregiature di ciascuna stanza, o si è messo ne' panni d'arazzo
che il signor Duca ha fatto tessere con mia cartoni a ciascuna stanza,
corrispondenti alle pitture delle facciate in alto. Non dirò delle grottesche,
ornamenti e pitture di scale, né altre molte minuzie fatte di mia mano in

quello apparato di stanze, perché oltre che spero se n'abbia a fare altra
volta più lungo ragionamento, le può vedere ciascuno a sua voglia e darne
giudizio. Mentre di sopra si dipignevano queste stanze, si murarono l'altre
che sono in sul piano della sala maggiore e rispondono a queste per

dirittura a piombo, con gran comodi di scale publiche e secrete che vanno
dalle più alte alle più basse abitazioni del palazzo.

Morto intanto il Tasso, il Duca, che aveva grandissima voglia che quel
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